Martedì mattina alle 10.30 il maxi incidente probatorio sul delitto di Garlasco per isolare dna dai “campioni biologici” e “reperti” mai analizzati o dai risultati dubbi e conservati per 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi. L’appuntamento è fissato in Questura a Milano con 11 tra periti del Tribunale di Pavia e consulenti di Procura e difese per l’inizio delle operazioni peritali.

Le prime attività riguardano la verifica della catena di custodia dei reperti, fra cui frammenti di un tappetino del bagno, confezioni di tè, cereali, biscotti, yogurt, sacchetti della spazzatura, e la corrispondenza fra i verbali di consegna e il contenuto effettivo di scatoloni e buste chiuse. Verrà tracciata una road map degli accertamenti da svolgere nel contraddittorio nei 90 giorni concessi dalla gip per depositare l’elaborato finale entro il 17 settembre, da discutere all’udienza del 24 ottobre. L’ipotesi più probabile è che le analisi nei laboratori dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano comincino dalla spazzatura, plico repertato all’epoca del delitto e mai approfondito con indagini specifiche volte a rilevare la presenza di flussi biologici sopravvissuti al tempo. 

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