Era al suo primo giorno di lavoro Anna Chiti, la studentessa di 17 anni scivolata da un catamarano e morta nella Marina dell’isola di Sant’Elena, a Venezia. La ragazza sarebbe caduta a causa delle onde provocate dal fortissimo vento, rimanendo impigliata sotto acqua nell’elica.
Skipper indagato per omicidio colposo
Lo skipper che comandava il catamarano sul quale sabato scorso è avvenuto l’incidente è stato iscritto nel registro indagati della Procura di Venezia per l’ipotesi omicidio colposo. L’atto è stato firmata dal pm Stefano Buccini. Andrea Ravagnin, questo il nome del comandante, dovrà rispondere anche di violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
Anna Chiti non aveva ancora un regolare contratto di lavoro. Il magistrato ha disposto infine l’autopsia sul corpo della ragazza per accertare cause e dinamica del decesso.
Fatale per la giovane il trauma cranico causato dall’urto contro l’elica
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Venezia, con i sommozzatori e anche con l’elicottero Drago 160 decollato da Tessera. La giovane è stata subito liberata dalla cima dai sommozzatori e affidata al Suem 118 che a lungo ha tentato di rianimarla sul posto, ma purtroppo senza esito.
Amava il mare e la vela
Anna Chiti amava il mare e la vela, in particolare. All’istituto Nautico di Venezia frequentava i corsi dell’indirizzo ‘trasporti e logistica e conduzione del mezzo marino’ spiega Michelangelo Lamonica, preside della scuola che conta circa 400 ragazzi. La sede storica si trova nel sestiere di Castello, a poche centinaia di metri dalla darsena di Sant’Elena. Fra un anno avrebbe terminato il suo corso di studi, e sarebbe diventata allievo ufficiale di coperta. Un futuro di lavoro imbarcata sulle navi, quindi, non tanto su imbarcazioni come un catamarano. “Era una ragazza piena di vita, appassionata – ricorda Lamonica – che oltre ad avere buoni voti si impegnava anche inattività peer to peer’ con gli studenti più piccoli, per aiutarli nelle materia in cui avevano difficoltà”.