Sono state ricostruite false fatturazioni per 1,3 miliardi di euro, nel corso dell’inchiesta che tra Milano e Palermo ha fatto emergere un sistema criminale cresciuto con le ‘frodi carosello’ con un ruolo importante di mafia e camorra. Tra i destinatari delle 43 misure di custodia in carcere (4 sono invece le misure interdittive) dell’operazione ‘Moby Dick’ figurano anche 7 indagati, per i quali è stato emesso il mandato di arresto europeo, quattro dei quali sono stati localizzati in Repubblica Ceca, Olanda, Spagna e Bulgaria. Il sequestro preventivo di beni, valori e denaro per oltre 520 milioni di euro, individuato quale profitto complessivo della frode pari all’Iva evasa, ha una natura preventiva, e così anche quello per riciclaggio di alcuni complessi residenziali e immobiliari del valore complessivo di oltre 10 mln di euro siti a Cefalù (Pa), nonché di altri compendi immobiliari riconducibili ad alcune delle società, ricadenti nei territori di Chiavari (Ge), Bellano (Lc), Noli (Sv), Cinisello Balsamo (Mi) e Milano e ancora Cefalù (Pa). Il denaro avrebbe alimentato, spiegano gli investigatori, clan di mafia e camorra “soprattutto in chiave di composizione di conflitti nati all’interno del sodalizio multilivello tra esponenti delle diverse organizzazioni criminali”.

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