
Il 23 dicembre 1984 un attentato dinamitardo colpisce, nella Grande Galleria dell’Appennino tra Firenze e Bologna, il treno rapido 904 provocando 16 morti e 267 feriti. A 41 anni di distanza la ferita della strage non è ancora rimarginata.
Il presidente della Regione Campania Roberto Fico ha ricevuto ieri a Palazzo Santa Lucia a Napoli una delegazione dell’Associazione che riunisce i familiari delle vittime della strage sul treno Rapido 904 del 23 dicembre 1984. Presenti, tra gli altri, i rappresentanti della Fondazione Polis, i promotori dell’iniziativa Figurina della Memoria e la vicesindaca del Comune di Bologna Emily Marion Clancy. L’incontro è avvenuto in occasione del 41esimo anniversario della strage.
“Essere stati invitati, per la prima volta, dal presidente della Regione Campania è – ha sottolineato Rosaria Manzo, vicepresidente dell’Associazione – di fondamentale importanza per la realizzazione di un percorso condiviso”.
Proprio nella mattinata di ieri era stata presentata, nella sala convegni della Regione Campania, all’isola A6 del centro direzionale di Napoli, la Figurina della Memoria dedicata alle vittime della strage, realizzata da Figurine Forever in collaborazione con l’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980 e la Fondazione Polis della Regione Campania.
“Colpire l’innocenza – le parole di don Tonino Palmese, presidente di Polis – significa determinare la paura verso la società e verso il potere. E questo diventa un’occasione propizia per il male. Nel caso del 904 il male fu attuato da servizi deviati, da politica, da terrorismo, da mafia”. L’iniziativa condivisa, di alto valore simbolico e civile, è volta a custodire il ricordo di una tragedia che ha segnato profondamente la storia del Paese e a trasmetterne la memoria alle future generazioni.