Due uomini, zio e nipote, sono stati sottoposti nella notte a fermo di indiziato di delitto dalla Procura di Lodi e i carabinieri per l’omicidio di Roberto Bolzoni, il 60enne trovato morto martedì scorso nella sua auto, una Volkswagen Golf, in piazza Omegna. 

Roberto Zuccotti, 48 anni con precedenti, e Andrea Gianì, 29 anni, avrebbero ucciso – secondo le indagini – Bolzoni, che conoscevano per la comune frequentazione del centro Snai – per rapinarlo di una collana, la fede e il cellulare. Lo avrebbero colpito con un coltello di piccole dimensioni 35 volte tra il collo e la testa. Sono stati interrogati una prima volta stanotte. Zuccotti si è avvalso della facoltà di non rispondere mentre il nipote non ha fatto nessuna ammissione.

I provvedimenti emessi dalla procuratrice Laura Pedio e dalla sostituta Martina Parisi, che hanno coordinato il lavoro dei carabinieri del nucleo investigativo di Lodi e del Ris di Parma, dovranno essere convalidati dal gip lodigiano nei prossimi giorni. 

Hanno lavato le scarpe per togliere il sangue

Il Ris di Parma ha trovato nell’auto della vittima delle loro impronte significative e sulle loro scarpe, nella loro abitazione, sono state trovate tracce di sangue umano, nonostante i due fermati abbiano provato a lavare al meglio le loro scarpe, un lavaggio che, però, non ha evitato la scoperta molto significativa per gli inquirenti. 

Per la Procura di Lodi, la vittima frequentava i due da mesi: li andava a prendere in auto e passava ore insieme a loro al centro scommesse Snai di Lodi. Ai due è stata contestata la rapina perchè alla vittima mancavano collana e fede d’oro insieme a cellulare, portafogli e chiave dell’automobile. Non è stata tuttora ritrovata l’arma del delitto. 

Zio e nipote sono stati portati entrambi nel carcere di Lodi e il fermo è tuttora “sub iudice”.

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