Ferragosto nelle carceri italiane per le associazioni e i movimenti che si occupano delle condizioni di vita delle persone private della libertà e di lavoro degli agenti della polizia penitenziaria. Una tradizione che si ripete ogni 15 agosto ormai da anni e che quest’anno diventa emergenza per i dati tremendi dei 71 suicidi dall’inizio dell’anno: 64 detenuti e sette agenti. Mancano 4 mesi alla fine di questo 2024 e lo spettro è quello di superare il dato record del 2022 quando i suicidi furono 85. I Radicali scelgono di andare nei carceri minori, come in Piemonte, o in Emilia Romagna. A livello nazionale a gran voce si chiede il ripristino delle condizioni di vivibilità per un mondo, quello carcerario, che da anni è ormai al collasso con numeri di detenuti infinitamente superiori a quelli che il sistema carcerario può ospitare e con carenze di organico degli agenti di custodia. Così si sono accesi i riflettori: associazioni, parlamentari, sindaci, personalità di governo ieri hanno visitato alcuni istituti di pena. Il ministro della giustizia Carlo Nordio, alla Giudecca.
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio sul decreto suotvacarceri (Rainews24)
Bisogna diminuire la popolazione carceraria, dice, e poi racconta il perché della scelta della Giudecca. ‘Ho deciso di tornare qui, a pochi mesi dalla mia ultima visita in concomitanza con la storica presenza di Papa Francesco per l’inaugurazione del padiglione della Biennale d’arte, perché la Giudecca rappresenta un luogo simbolo del percorso di reinserimento e riscatto sociale delle persone private della libertà. Al padiglione, infatti, in pochi mesi si sono registrate oltre diecimila visite, che hanno visto le detenute protagoniste nel ruolo di guida dei visitatori. La Giudecca, come ha ricordato il Santo Padre, è un luogo che può e sa essere anche un’occasione di rinascita morale e materiale’, ha dichiarato per poi tornare sul Decreto Carceri. “Con la nomina del commissario straordinario, e con l’attuazione del nuovo Decreto entro i prossimi due o tre mesi cominceremo a vedere i risultati”. E ha aggiunto – contiamo di raggiungere obiettivi importanti, che però non si possono conseguire nell’arco di una mattinata”.
Il carcere femminile della Giudecca a Venezia (@web)
Il problema, però, non è quello della “mattinata” anche perché l’emergenza ormai è cronica. Da anni viene raccontata da quei terribili numeri di morti, dal sovraffollamento carcerario, dai dati delle migliaia di detenuti in attesa di giudizio, alla possibilità più volte annunciata e mai definita di pene alternative per reati minori. Ed è una cronicità cadenzata dai relativi richiami europei che puntano l’indice contro il nostro sistema carcerario giudicato non in linea con gli standard europei. Dicevamo dei riflettori accesi per un giorno. Il vicecapogruppo Pd alla Camera e Segretario di Demos Paolo Ciani, ha visitato il Carcere di Regina Coeli. “Un sovraffollamento che ha superato il 180%, agenti sottorganico strutture inadeguate. In tutti un senso profondo di attesa nei confronti dello Stato e della politica, speranza di cambiamento, misti a disperazione e rassegnazione. Non possiamo voltarci dall’altra parte dinanzi al dramma che stanno vivendo le carceri in Italia. Spero presto vi siano presto provvedimenti reali ed efficaci per cambiare la situazione.
Matteo Renzi al carcere di Sollicciano, la collega di partito Raffaella Paita che, invece, era al carcere della Spezia. Dove sono urgenti i lavori di ripristino della intera area allagata dell’edificio. Serve più personale sanitario e più spazi per attività. Angelo Bonelli di Avs di fronte ad una situazione disastrosa torna su quello che in sintesi definisce ‘pannicello caldo’: “ll decreto approvato dal ministro, per sua stessa ammissione, non funziona. Ecco perché gli chiediamo di tornare in Parlamento e, insieme a noi e all’opposizione, trovare e concordare le proposte necessarie per risolvere questo drammatico problema’. Dicevamo di Matteo Renzi che ha interrotto la vacanza – lo dice su “X” – per andare con Roberto Giachetti al carcere di Sollicciano. “Il provvedimento del Governo Meloni su questo tema, approvato la scorsa settimana, è fuffa spaziale, anche a giudizio degli operatori del settore’. ‘Strutture come quella di Sollicciano andrebbero distrutte e rifatte da capo anche per agevolare il lavoro delle donne e degli uomini della polizia penitenziaria oltre che per garantire una condizione civile ai detenuti”.
Carlo Nordio, il guardasigilli, Dopo la visita alla Casa di reclusione femminile della Giudecca, si è recato presso la ex casa lavoro SAT, struttura dismessa e abbandonata fino al luglio 2024. Qui, nell’arco di un mese sono state realizzate delle ristrutturazioni che ne hanno consentito e consentiranno a breve termine altre opere per alloggi della Polizia Penitenziaria e per i detenuti avviati al lavoro all’esterno. Il lavoro è stato compiuto essenzialmente da detenuti coadiuvati da un assistente tecnico e proseguiranno fino al completamento dell’edificio e degli annessi per un totale di 1.000 metri quadrati.