«A 12 anni dalla morte di mia moglie, vivo con lei accanto. Non ho mai metabolizzato il lutto»- Corriere.it

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di Simona Marchetti

Ospite de «La Confessione» di Peter Gomez, il popolare attore ha raccontato l’immenso dolore vissuto nel 2011, quando la sua amata Loredana gli è spirata fra le braccia a causa di un’emorragia cerebrale, lasciando due figli piccoli

Loredana è sempre stata il suo sostegno, anche quando avevano 300 euro in banca e scherzando con le amiche, lei diceva «Ho fatto un investimento», perché in qualche modo sapeva che Marco Giallini qualcosa avrebbe combinato nella vita. E così è stato, anche se Loredana non ha potuto vedere il marito diventare un attore famoso, perché è morta all’improvviso fra le sue braccia nel 2011 per un’emorragia cerebrale, lasciando due figli piccoli. «A dodici anni dalla morte di mia moglie non ho ancora metabolizzato il lutto. Vivo con lei accanto, come Marina con Rocco Schiavone… – ha ammesso l’artista romano, ospite della nuova puntata de “La confessione” di Peter Gomez, in onda venerdì 14 luglio su Nove – Un lutto del genere non si può metabolizzare Ma poi perché lo si deve metabolizzare? Lo metabolizzi, ma poi rimane».

«Mi dispiace per i figli»

Oggi Giallini ha all’attivo 50 film ed è reduce dal grande successo della serie tv «Rocco Schiavone», dove interpreta un vicequestore di Trastevere trasferito da Roma ad Aosta a causa delle pressioni politiche. «Un po’ ha potuto godere del mio successo quando giravo il film con Verdone (“Posti in piedi in Paradiso”) e “ACAB”, l’ultimo mio film che ha visto prima che uscisse nelle sale – ha detto ancora l’attore, rispondendo alla domanda di Gomez sul peso avuto dalla moglie nella sua carriera artistica – sembra retorico, ma non lo è. Ma più che per la mia carriera, mi dispiace per i miei figli. Non voglio far piangere nessuno in televisione, ma insomma per due ragazzini, uno di 5 anni e uno di 12 anni, che stanno andando al mare, una cosa così improvvisa è qualcosa di terribile. Questo è terribile per me, è terribile per chi l’ha subito ieri e per chi lo subirà. E speriamo che non succeda più a nessuno, ma è un augurio inutile».

13 luglio 2023 (modifica il 13 luglio 2023 | 18:59)

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