C’era solo una persona, oltre a Chiara Poggi, nella villetta di Garlasco, la mattina del 13 agosto 2007, quando la giovane studentessa fu uccisa. Un assassino senza complici, stando a quanto emerge dall’esito della consulenza, di oltre 300 pagine, depositata alla Procura di Pavia dai carabinieri del reparto investigazioni scientifiche (Ris) di Cagliari. 

Era una carta innovativa, quella giocata in questo caso dalla Procura: l’analisi in 3D realizzata attraverso le tecniche della bloodstain pattern analysis, ovvero la disciplina che si occupa dello studio delle macchie di sangue e delle sue traiettorie. Per questo tre mesi fa, per i rilievi nella villetta di Garlasco erano arrivati con laser e droni per ricostruire la scena del delitto.

Risultati che non coincidono, per ora, con le convinzioni della Procura, che nella nuova indagine indaga Andrea Sempio per omicidio in concorso. Ma si attende ancora la consulenza dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo incaricata dalla Procura di stabilire l’arma del delitto, il numero di lesioni e accertare se l’omicidio sia opera di una o più persone. Venerdì intanto si deciderà se andare avanti con l’incidente probatorio.

 

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