Autorità, colleghi, parenti, amici e cittadini comuni, di tutte le età. Sono stati in tanti stamattina a dare l’ultimo saluto ad Amar Kudin, l’agente di polizia morto a 32 anni all’alba di lunedì nello scontro tra due volanti.
Alla camera ardente allestita nella sede di via Guido Reni, al Flaminio, sono intervenuti tra gli altri il ministro dell’Interno Piantedosi, il capo della Polizia Pisani, il vice capo vicario Belfiore, il direttore centrale della Criminalpol Grassi, l’ex capo della Polizia De Gennaro, il prefetto di Roma Giannini, il questore di Roma Massucci, il prefetto Cirillo; ad accompagnare la mamma e la sorella di Amar, il questore di Treviso Alessandra Simone. Tanti i poliziotti che prima di recarsi al lavoro sono andati a rendere omaggio al collega, con il ‘silenzio’ delle volanti in sirena.
“Questa mattina sono andato a rendere omaggio alla memoria di Amar Kudin e a esprimere il mio cordoglio ai suoi cari – ha scritto su X il titolare del Viminale – L’enorme senso di vuoto che ha lasciato in tutti i familiari, amici e colleghi della Polizia di Stato che hanno avuto la fortuna di conoscerlo, dimostrano le grandi doti umane e professionali di Amar, che non dimenticheremo mai”.
“Siamo qui di fronte alla salma del nostro collega Amar che ci ha lasciati. Lui era una persona sorridente, un professionista attento, un atleta rigoroso, era un poliziotto gentile e noi lo dobbiamo ricordare e, fatelo ovunque voi siate e qualunque cosa stiate facendo, perché da lui, dal suo esempio, dai suoi valori dobbiamo ripartire per essere noi testimoni del suo essere un poliziotto gentile”. Così il questore di Roma Roberto Massucci alla camera ardente di Amar Kudin, agente della polizia di Stato morto a Roma in uno scontro tra volanti.