Roma si blinda per il corteo pro Palestina.

Le forze dell’ordine sono schierate, da questa mattina, su via Ostiense. Nonostante il divieto, alcuni gruppi si sono dati appuntamento alle 14 per il corteo previsto per il primo pomeriggio di oggi, a due giorni dal primo anniversario del 7 ottobre, giornata dell’attacco di Hamas in Israele. 

Da questa mattina sono in atto mirati controlli ai caselli autostradali e nelle stazioni, un dispositivo di sicurezza a cerchi concentrici sempre più stringenti attorno all’area della stazione Ostiense così come chiesto dal neo questore di Roma, Roberto Massucci, chiamato subito a una sfida difficile. L’obiettivo è di intercettare eventuali infiltrati violenti che potrebbero unirsi ai manifestanti, in arrivo anche da altre città. Al momento non ci sarebbero criticità. 

I controlli nelle stazioni e ai caselli autostradali messi in atto per intercettare pullman di manifestanti in arrivo da altre città e un dispositivo a cerchi concentrici sempre più stringenti attorno all’area di piazzale Ostiense. Il ministro dell’interno Matteo Piantedosi, sottolineando che la manifestazione è “illegale”, ha assicurato che sarà “gestita con equilibrio dalle nostre forze di polizia, di cui mi fido ciecamente”. 

Sotto la lente in queste ore anche i social, in particolare quelli riferibili ad ambienti anarchici e collettivi universitari. “Esiste un divieto e va fatto rispettare”, aveva spiegato il questore nel corso di un incontro di presentazione alla stampa. L’Unione democratica arabo-palestinese e i Giovani palestinesi hanno confermato sui social l’appuntamento di sabato alle 14 a Piramide anche dopo il pronunciamento del Tar che ha rigettato il loro ricorso.

Sono 1.600, si apprende, le persone controllate finora e 19 sono state portate in questura per valutare la loro posizione al fine dell’eventuale foglio di via.

Manifestanti sul web: “Ci impediscono di arrivare”

I manifestanti che stanno arrivando nella capitale, intanto, attraverso il web segnalano difficoltà nell’arrivare in città.

“Fate attenzione se state prendendo il treno”, e la foto di un gruppo di agenti alla stazione Tiburtina. Stesso scatto e stesso avvertimento in altre stazioni e agli snodi principali del centro di Roma. Sul web corre la protesta di chi vorrebbe arrivare al punto di partenza della manifestazione pro Pal a Roma, vietata dalla questura ma non riesce per i controlli serrati. 

“La questura di Roma impedisce ai bus di raggiungere la manifestazione”, spiega un account postando il messaggio di un gruppo di manifestanti che sostengono di non riuscire a partire per un veto della questura”.

Tajani: “Mi auguro che prevalga il buon senso”

Non si può trasformare una legittima manifestazione in un’esaltazione dell’antisemitismo e di un’azione terroristica che ha provocato migliaia di morti”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri AntonioTajani, commentando la manifestazione pro Palestina prevista oggi a Roma, a margine dell’evento promosso da Forza Italia a Milano, ‘Giornata dell’economia’.  

“Dobbiamo garantire la sicurezza di tutti i luoghi di culto ebraici e mi auguro che prevalga il buon senso: il diritto di manifestare è un’altra cosa – ha aggiunto -. Il diritto di trasformare manifestazioni di libero pensiero in manifestazioni in cui si indica al pubblico ludibrio una persona come la senatrice Segre, che è un’immagine emblematica della lotta contro il nazifascismo, additarla come pericolosa agente sionista o fare lo stesso con persone che sono di origine ebraica, questo è inaccettabile”.  “Trasformare una manifestazione del diritto del popolo palestinese in una manifestazione di odio razziale contro Israele non significa esprimere libero pensiero”, ha concluso.

Lo stop al corteo ha intanto diviso il ‘mondo’ palestinese e saldato estrema sinistra ed estrema destra che si sono schierate a favore della mobilitazione. L’unione democratica arabo-palestinese e i giovani palestinesi hanno annunciato che saranno in piazza, mentre la comunità palestinese ha concordato una nuova data per sabato 12 ottobre. 

Adesioni alla manifestazione di oggi da varie realtà, tra cui i collettivi di studenti. Sul profilo del collettivo dello storico liceo Virgilio di Roma è stato pubblicato un video in cui vede uno striscione con scritto ‘Israele stato terrorista’ e un’immagine di Netanyahu con la stella di David data alle fiamme. Il tutto nel cortile dell’istituto. 

Persone in lutto trasportano il corpo di uno dei palestinesi uccisi durante un raid israeliano in un campo profughi di Tulkarm (Afp)

Anche Potere al popolo sarà in piazza e assicura un “grande corteo” in risposta a un “pericoloso meccanismo repressivo”. Sostegno arriva pure dall’estrema destra con Forza nuova che parla di una “manifestazione doppiamente legittima” e di una “campagna di criminalizzazione e censura nei confronti del mondo antisionista”. Critiche al divieto dal movimento 5 stelle. Per il capogruppo alla Camera, Francesco Silvestri, il governo “sta creando tutte le premesse per facilitare lo scontro piuttosto che per impedirlo”. Mentre per la parlamentare pentastellata Stefania Ascari, “vietare le manifestazioni è sempre, in ogni caso, un errore e un brutto segnale”. 

Molte associazioni che aderiscono alla manifestazione affermano che non si manifesta a favore di Hamas ma a difesa di un popolo, quello Palestinese. E degli attacchi ai civili palestinesi che avrebbero tolto la vita a quasi 45mila donne, uomini, bambini palestinesi. “I palestinesi non sono Hamas” affermano. In molti stigmatizzano anche come Israele abbia non rispettano le diverse risoluzioni Onu e violato, bombardando anche ospedali, la stessa Convenzione di Ginevra. “Non è una manifestazione ”pro Hamas” – dicono – “ma pro Palestina”, affinché si rispetti anche il diritto palestinese ad avere uno Stato libero, autonomo, indipendente”.

I corpi dei palestinesi uccisi durante la guerra sono sepolti in una fossa comune a Rafah

I corpi dei palestinesi uccisi durante la guerra sono sepolti in una fossa comune a Rafah (gettyimages)

Assicura la presenza alla manifestazione lo Chef e attivista Rubio. In un post pubblicato sul suo profilo Twitter invita a partecipare alla manifestazione e, se non si riuscirà ad arrivare a piazzale Ostiense consiglia di assembrarsi ovunque e di protestare comunque.

La mobilitazione andrà oltre i confini della capitale. A Cagliari si sfila per dire no al ddl sicurezza e per rivendicare la possibilità “di manifestare liberamente a favore del popolo palestinese”. Intanto alla vigilia di una giornata delicata da un punto di vista dell’ordine pubblico c’è stato un arresto per apologia al terrorismo in Italia. A finire in manette un ventiduenne egiziano, arrestato dai poliziotti delle digos di Brescia e Bergamo. Molto attivo sul web avrebbe condiviso ed esaltato contenuti che inneggiavano allo stato islamico. Per gli inquirenti il giovane, che lavorava in una pizzeria, sarebbe stato intenzionato a passare all’azione colpendo i cristiani, ritenuti infedeli, e aveva messo nel mirino una chiesa nel centro di Bergamo. Mentre a Torino un giovane tunisino è stato rintracciato dalla digos ed espulso. Per gli investigatori, attraverso i social, intratteneva rapporti con tre suoi connazionali legati all’Isis. 

Manifestazione pro Palestina a Roma (foto di repertorio manifestazione del marzo scorso) (rainews)

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