Migliaia di persone sono giunte al campo sportivo di Tezze sul Brenta in provincia di Vicenza per i funerali di Sammy Basso, il biologo 28enne affetto da progeria scomparso sabato scorso dopo avere ricevuto un premio ad Asolo.
 

Sono soprattutto giovani ma anche tutti coloro che hanno avuto modo di conoscere un uomo dalla personalità straordinaria, un giovane colto e generoso che aveva voluto laurearsi in biologia molecolare all’Università di Padova, per poter trovare una cura alla sua malattia ma soprattutto per curare le persone affette da progeria, una malattia rara che causa un invecchiamento precoce, che nel mondo sono 150.

La funzione è animata dai Mendicanti di sogni, associazione della quale Basso faceva parte e a cui partecipava per raccogliere fondi per la ricerca.

 

Lutto cittadino a Schio, in provincia di Vicenza, dove Sammy era nato. “Resterà – afferma una nota del Comune – un esempio indimenticabile per la nostra città, una persona straordinaria che ha sempre esortato a vivere con pienezza la vita”.

Tutti in rispettoso silenzio all’arrivo del feretro; molti i simboli per ricordare il giovane ricercatore in una giornata che sarà una celebrazione della vita di Sammy. Una festa di colori, come lui aveva dato disposizione. Ai funerali è presente, tra gli altri, il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani.

La morte improvvisa

Sammy Basso è morto nella serata di sabato 5 ottobre dopo un malore improvviso mentre era al ristorante con la famiglia ed alcuni amici, a Villa Razzolini Loredan ad Asolo. Nulla hanno potuto fare i medici del Suem 118, che hanno tentato invano di rianimarlo. 

A dare la notizia attraverso i social lo staff dell’Associazione Italiana Progeria (A.I.Pro.Sa.B.) che proprio il ragazzo aveva fondato nel 2005 per diffondere le conoscenze sulla propria malattia e per promuovere la ricerca. 

Pochi giorni fa, Sammy aveva vinto il Premio giornalistico Paolo Rizzi a Venezia nella categoria “Ambiente e Società” per, “la forza di volontà, lo spirito di sacrificio, il coraggio che lo sostengono: un grandissimo esempio a cui guardare con ammirazione e gratitudine e cercare d’imitare”.

Intervistato dalla Tgr Veneto aveva detto: “Il messaggio che voglio dare è sull’importanza della ricerca scientifica e di credere sempre in quello che si fa”. 

La malattia, gli studi e l’Associazione

Nato il 1º dicembre 1995 a Schio, alla nascita non presentava alcun segno della malattia. Quando il piccolo aveva poco più di due anni, i medici del Dipartimento di pediatria della Azienda Ospedaliera-Universitaria di Padova hanno consigliato ai genitori di Sammy di sottoporlo a una consulenza genetica, che ha permesso di giungere alla diagnosi di progeria.

Conosciuto per le molte apparizioni televisive e interviste riguardo l’attività dell’associazione e riguardo la sua malattia, diventò particolarmente conosciuto in Italia dopo la messa in onda del docu-film National Geographic intitolato ‘Il Viaggio di Sammy’, che racconta il suo viaggio lungo la Route 66, negli Stati Uniti, da Chicago a Los Angeles, con i genitori ed uno dei suoi migliori amici, Riccardo.

Nonostante la malattia Sammy, dopo aver conseguito la maturità scientifica al Liceo Scientifico St. “J. Da Ponte” di Bassano del Grappa, si era laureato in Scienze naturali e Molecular Biology all’Università di Padova. 

Il suo primo romanzo Antenorea e la passione per Tolkien

Tra le sue tante passioni, anche la scrittura. Il libro fantasy Antenorea, ispirato a Tolkien, aveva segnato il suo esordio. Ospite di Che sarà, subito dopo il suo 28esimo compleanno, Sammy raccontava così la sua passione per lo scrittore e invitava a sostenere la ricerca: “Il fatto che io ia ancora qui è una dimostrazione dell’importanza della ricerca”.

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