L’innovazione tecnologica, la robotica coniugate all’intelligenza artificiale in un laboratorio europeo. Tutto questo in Italia a Vercelli dove ha sede l’Amazon Operations Innovation Lab, un centro internazionale di eccellenza in cui scienziati e ingegneri sviluppano e testano nuove tecnologie, anche basate sull’intelligenza artificiale, che stanno trasformando il futuro del lavoro.

Un luogo dove ingegneri, architetti, tecnici di varie nazionalità, dall’Italia all’Inghilterra dalla Germania all’India, inventano e testano nuovi strumenti per migliorare le condizioni di lavoro degli addetti alla logistica, minimizzare l’impatto ambientale riducendo per esempio il packaging, ottimizzare i trasporti e renderli sempre più ecologici, come spiega Pat Linder, Vice Presidente del gruppo americano, che conferma che uno degli obiettivi è la sostenibilità: “Per noi è importante inviare sempre più prodotti senza confezionamento e nel 2022 siamo arrivati all’11% del totale, ma vogliamo migliorare”.

E un nuovo robot, presentato per la prima volta a livello mondiale, è stato studiato e testato per rendere le etichette sempre più conformi al prodotto a cui vengono applicate e che porta all’invio anche senza ulteriore confezionamento con una riduzione quindi dell’utilizzo della carta e di conseguenza con una riduzione di CO2″.

Una macchina unica nel suo genere e anticipatrice anche di altre azioni che sempre più avvicinino l’innovazione alla tutela dell’ambiente.

Ma questo centro, che sarà aperto al pubblico alle scuole e all’università, è un luogo di eccellenza non solo per l’Italia come tiene a precisare il Console Generale americano, che parla degli scambi commerciali tra il nostro Paese e gli Usa ma che si sofferma anche sulle possibilità di interazione tra questo centro e gli Stati Uniti.

Il laboratorio è molto più che un semplice hub di innovazione internazionale: è un centro di formazione per i dipendenti che lavorano con le tecnologie Amazon Robotics, nonché un banco di prova per le start-up che ricevono finanziamenti e supporto attraverso l’Amazon Industrial Innovation Fund.

Un altro aspetto è relativo all’occupazione futura. Uno studio di Nomisma mette in luce come le opportunità create anche da una maggiore robotizzazione degli impianti non abbiano portato ad una decrescita, ma anzi ad una crescita degli operatori anche con maggiori qualifiche oltre che ad una presenza femminile del 30% sul totale, che può sembrare una piccola cosa ma paragonata al 24% del settore è un buon risultato.

Ben Armostrong del MIT di Boston parlando dello studio su robotizzazione e lavoro afferma che dall’introduzione dei robot nelle produzioni non si è visto un decremento di occupazione ma è logico che bisogna guardare al futuro immaginando anche nuove professioni.

 

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