La Camera dei deputati aveva approvato a marzo con votazione definitiva la riforma dell’accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia. La legge abolisce i quiz d’ingresso e prevede la delega al governo affinché introduca, entro un anno dalla sua entrata in vigore, uno o più decreti legislativi per introdurre le nuove regole sull’accesso. Il Consiglio dei ministri aveva approvato il 28 marzo il primo provvedimento necessario all’attuazione della legge delega già per l’anno accademico 2025-2026. Oggi il Consiglio dei ministri ha approvato riforma, e entro fine mese approveranno anche i decreti ministeriali.

“Studiare Medicina non è più un privilegio per pochi. Per troppo tempo il sogno di diventare medico è stato ostacolato da quiz, costosi corsi privati e trasferimenti all’estero. Questo è stato il ‘numero chiuso’: un meccanismo che ha escluso più che valorizzato talenti, vocazioni e speranze. Oggi scriviamo una pagina nuova. Con la riforma approvata in Consiglio dei ministri, dal prossimo anno accademico l’accesso a Medicina sarà finalmente aperto: niente test d’ingresso, ma un primo semestre libero, durante il quale si farà vera formazione universitaria”. Lo annuncia la ministra dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini al termine del Cdm.  

“Gli studenti inizieranno il loro percorso con tre materie fondamentali: Chimica, Fisica e Biologia. Saranno questi esami a definire, in modo trasparente e meritocratico, l’accesso al secondo semestre. Esami sulle competenze acquisite in aula, non più test su domande generiche”, aggiunge Bernini, secondo la quale la riforma “è una svolta” perché “superiamo il vecchio numero chiuso e avviamo una nuova stagione per il diritto allo studio, con più posti disponibili e un rafforzamento concreto del nostro Sistema sanitario nazionale. Entro fine mese approveremo anche i decreti ministeriali con tutti i dettagli: dalle modalità di svolgimento degli esami all’erogazione della didattica sulla quale gli atenei avranno autonomia di scelta ma che sarà svolta sia in presenza che a distanza, per garantire inclusione e qualità. Non sono slogan, ma un cambio di prospettiva. Ampliamo le opportunità, valorizziamo i talenti. Questo è diritto allo studio, questo è credere nelle ambizioni  e nei talenti degli studenti”, conclude la ministra.

L’indagine di Skuola.net: la metà preferisce il vecchio sistema

La riforma del sistema di accesso ai corsi di laurea in Medicina, secondo un’indagine di Skuola.net, non sembrerebbe far contenti gli studenti.

Secondo lo studio, la metà degli aspiranti “camici bianchi” – il 48% per la precisione – boccia l’abolizione del test d’accesso a Medicina, preferendo un ritorno al vecchio sistema di selezione. E solo 1 su 4 promuove appieno la riforma dell’accesso a Medicina, Odontoiatria e Veterinaria.

LEGGI L’APPROFONDIMENTO

Le principali evidenze di un sondaggio lanciato dal portale Skuola.net, che ha chiamato in causa 500 aspiranti matricole di questi corsi, per verificare il loro stato d’animo sulla riforma in corso di applicazione, riporta che gli studenti contrari alla riforma – che prevede un ingresso “graduale” alla facoltà – siano preoccupati dalle incertezze derivanti dal fatto di non avere le idee chiare sui propri destini se non ad anno accademico inoltrato. Al contrario, i fautori della riforma promuovono la maggiore equità del sistema, legandosi al fatto che si basa sulla valutazione dei meriti guadagnati sul campo dagli studenti.

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