Ha confessato il 28enne individuato al confine tra Italia e Svizzera e fermato con l’accusa di aver ucciso ieri pomeriggio a coltellate in centro a Bergamo Mamadi Tunkara, addetto alla sicurezza di un Carrefour. Il fermato è un senza fissa dimora togolese: Sadate Djiram, questo il suo nome, ha dunque ammesso, nell’interrogatorio davanti alla pm Silvia Marchina e al personale della Squadra mobile, di aver ucciso Tunkare. Alla base dell’aggressione ci sarebbe la gelosia per una donna: il vigilante avrebbe avuto una relazione con la ex compagna di Sadate.
L’uomo sospettato di essere l’assassino è stato consegnato dalla polizia svizzera a quella italiana dopo un controllo sulla sua identità. Da Chiasso l’uomo è stato quindi accompagnato dalla polizia italiana in questura a Bergamo.
L’uomo è stato fermato alla stazione di Ponte Chiasso in Svizzera mentre cercava di sconfinare in treno.
I fatti
L’omicidio è avvenuto il 3 gennaio: un uomo di 36 anni, Mamadi Tunkara (originario del Gambia), è stato ucciso a coltellate in via Tiraboschi, a pochi passi dal Comune e da Largo Porta Nuova. La vittima era il responsabile della sicurezza del supermercato Carrefour poco distante dal luogo dell’omicidio.
Un coltello, che potrebbe essere compatibile con quello usato ieri per uccidere Mamadi Tunkara incentro a Bergamo, è stato trovato questa mattina all’interno di un cortile di via Paglia, a qualche centinaia di metri dal luogo del delitto e lungo la via di fuga che il killer avrebbe percorso per allontanarsi. Sul posto è intervenuta la polizia scientifica per i rilievi e il sequestro dell’arma.
Via Tiraboschi è una delle strade principali di Bergamo bassa, non distante dal Sentierone, dove sono allestiti i mercatini di Natale e la ruota panoramica davanti a Palazzo Frizzoni, sede del municipio.
La dinamica
L’uomo stava arrivando in bici al supermercato, probabilmente per iniziare il turno di lavoro. Arrivato all’altezza del passaggio Pierantonio Cividini, è stato spintonato da un uomo di colore sui 40/45 anni. A quel punto Tunkara è caduto a terra, venendo colpito con tre o quattro coltellate. L’aggressore è poi scappato.
Tunkara era soprannominato Lookman perché somigliava molto all’attaccante dell’Atalanta: portava anche le stesse treccine. Abitava, stando alle prime informazioni, a Verdello, in provincia di Bergamo.
“Momadi era un bravo ragazzo. Eravamo amici: tra nativi del Gambia tutte le settimane ci incontriamo. Viveva in Italia da almeno 5 anni con il fratello, e da tempo lavorava come responsabile della sicurezza” racconta a L’Eco di Bergamo un amico della vittima.
Mamadi Tunkara, la vittima dell’aggressione (Ansa)
Chi è l’uomo che ha confessato
Djiram Sadate, il presunto autore dell’omicidio di Mamadi Tunkara, è un richiedente asilo. La prima richiesta, inoltrata nel 2019 a Palermo, era stata negata poi è stata reiterata lo scorso settembre a Bergamo. L’uomo, incensurato e senza alcun precedente di polizia, studiava in una scuola serale della città lombarda per conseguire un diploma di licenza media superiore per poter trovare lavoro e stabilirsi in maniera regolare nel nostro Paese. Per molto tempo aveva vissuto in Germania, poi il trasferimento in Italia e la relazione con una donna italiana, con la quale ha convissuto fino a poco tempo fa. E che sarebbe alla base dell’omicidio del vigilante gambiano Mamadi Tunkara.