Se ne va un campione nello sport e nella vita.
A 87 anni è morto Nino Benvenuti, leggenda del pugilato italiano, campione del mondo dei pesi medi e e superwelter e medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Roma ’60.
Una carriera folgorante quella di Benvenuti, il cui nome di battesimo è Giovanni, che lo ha portato a essere considerato uno dei migliori atleti italiani di sempre nel suo sport e in generale uno degli atleti più amati dal pubblico italiano.
La sua vittoria contro l’americano Emil Griffith che gli permise di laurearsi campione del Mondo dei pesi Medi, il 17 aprile 1967, fu un evento entrato di diritto nella storia delle sport italiano, e non solo, che tenne svegli, incollati alla tv, milioni di italiani.
Unomattina Estate I grandi – Nino Benvenuti – 10/07/2018 (RaiPlay)
Le origini, la vita e l’eredità di Carnera
Cresciuto in una Trieste ancora divisa a metà tra Italia e Jugoslavia, a metà degli anni ’50 Benvenuti inizia a mettere in mostra le sue doti pugilistiche a livello nazionale. La consacrazione arriva ai Giochi di Roma nel ’60 dove conquista la medaglia d’oro nei pesi welter battendo in finale il sovietico Jurij Radonjak. Benvenuti conquista, oltre all’oro, anche la prestigiosa coppa ‘Val Barker’, destinata al pugile tecnicamente migliore del torneo, precedendo il mediomassimo Cassius Clay.
E’ stato senza dubbio il più grande interprete italiano della ‘nobile arte’, degno erede del leggendario Primo Carnera. Nato a Isola d’Istria il 26 aprile 1938 da esuli istriani, Benvenuti è stato Campione olimpico dei pesi welter alle Olimpiadi di Roma 1960, in precedenza è stato due volte campione europeo dilettanti. Tra i professionisti è stato campione del Mondo dei pesi superwelter tra il 1965 e il 1966, campione europeo dei pesi medi tra il 1965 e il 1967, campione del Mondo dei pesi medi tra il 1967 e il 1970.
Pugile completo, calcolatore e preciso, Benvenuti ha fatto della tecnica e della velocità le sue armi migliori sul ring. Qualità che lo hanno tenuto ad alti livelli ben oltre i 30 anni, che per l’epoca era una autentica impresa.
Nel 1968 ha vinto il prestigioso premio di Fighter of the year, ad oggi ancora l’unico italiano ad aver conseguito tale riconoscimento. Il suo primo match della trilogia contro Emile Griffith è stato nominato Fight of the year del 1967, premio attribuito tre anni dopo anche al match perso contro l’argentino Carlos Monzón. Benvenuti è stato l’unico pugile italiano ad aver detenuto il titolo mondiale in due categorie di peso (medi e superwelter).
Prima di lui, tra i pugili europei, soltanto Marcel Cerdan era riuscito a conquistare il mondiale dei medi in terra statunitense. Le quattro vittoriose difese consecutive del mondiale dei medi lo pongono alle spalle solamente di Marvin Hagler e Monzón. La International Boxing Hall of Fame (1999) lo ha riconosciuto fra i più grandi pugili di tutti i tempi, unico pugile italiano insieme a Duilio Loi. L’ingresso anche nella National Italian-American Sport Hall of Fame lo ha consacrato (così come leggende quali Rocky Marciano e Joe Di Maggio) alle pagine più gloriose dello sport italo-americano mondiale.

Nino Benvenuti (LaPresse)
I rivali storici
La carriera da professionista nei superwelter e nei pesi medi ha visto Benvenuti protagonista di tre leggendarie rivalità: in Italia con Sandro Mazzinghi, a livello internazionale con Emil Griffith e Carlos Monzon. La rivalità con Mazzinghi divise l’Italia degli anni ’60 come quella tra Fausto Coppi e Gino Bartali. Alto, biondo e dal portamento elegante, Benvenuti era l’idolo delle donne. Basso e tarchiato, Mazzinghi era il classico pugile venuto dalla strada. Benvenuti vince entrambi i match disputati nel 1965 validi per il mondiale dei superwelter. Tra i due non correrà mai buon sangue, fino alla pace suggellata in occasione dei 50 anni dai loro leggendari incontri.
Le altre due grandi rivalità di Bevenuti sono state quelle contro due leggende dei pesi medi, l’americano Griffith e l’argentino Monzon. Con entrambi il pugile triestino diventerà grande amico, Griffith sarà anche padrino di cresima di uno dei figli. Contro Griffith e Monzon, Benvenuti ha combattuto 5 match entrati di diritto nella storia della boxe mondiale. Contro il campione americano, Bevenuti si è imposto nel primo e nel terzo incontro perdendo nel secondo.
Una trilogia che tra il 1967 e il 1968 ha fatto sognare milioni di italiani, con le due vittorie del pugile italiano arrivate nel mitico Madison Square Garden di New York. Contro Monzon, invece, un Benvenuti ormai in là negli anni ha incassato due sconfitte durissime a Roma e a Montecarlo. Proprio il ko al terzo round subito nel Principato, la notte dell’8 maggio 1971 è stato l’ultimo incontro da professionista di Benvenuti. Addio Nino.