È cominciato a palazzo Chigi il Consiglio dei ministri. La riunione è iniziata con circa mezz’ora di ritardo rispetto alla comunicazione inviata ai ministri di avvio per le 11.45. Sul tavolo del governo, tra le altre cose, l’aggiornamento dello schema di Piano strutturale di bilancio (Psb) di medio termine, un decreto legge con ‘disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, nonché di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale’ e un altro invece con ‘misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari e di assistenza e cura nell’esercizio delle loro funzioni nonché di danneggiamento dei beni destinati all’assistenza sanitaria’. All’ordine del giorno anche un disegno di legge in materia di sicurezza delle attività subacquee.

Decreto flussi

Arriva anche la riforma del decreto flussi dopo le criticità del sistema e le truffe più volte segnalate dal governo: è irricevibile la domanda del datore di lavoro che nel triennio precedente non ha sottoscritto il contratto di soggiorno all’esito di una precedente domanda. Entro 8 giorni dall’ingresso in Italia il lavoratore straniero ed il datore di lavoro devono sottoscrivere il contratto di soggiorno. Sono alcune delle misure contenute nella bozza del decreto legge all’esame oggi del cdm che verrà illustrata dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti.

Stretta per contrastare le aggressioni ai medici

Arriva in Consiglio dei ministri uno schema di decreto legge sul contrasto ai fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari. “Chiunque, all’interno o nelle pertinenze di strutture sanitarie o socio-sanitarie residenziali o semi-residenziali, pubbliche o private, con violenza alla persona o con minaccia” distrugge, disperde, deteriora o rende, “in tutto o in parte, inservibili cose ivi esistenti o comunque destinate al servizio sanitario o socio-sanitario, è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa fino a 10.000 euro. Se il fatto è commesso da più persone riunite, la pena è aumentata”, si legge all’articolo 1 del testo. La disposizione reca modifiche all’articolo 635 del codice penale che disciplina il reato di danneggiamento prevedendo la reclusione da uno a cinque anni e la multa di 10.000 euro. Con l’articolo 2 si estende “l’arresto obbligatorio in flagranza, anche differito, ai reati commessi ai danni del personale sanitario e socio-sanitario durante lo svolgimento della propria attività nonchè dei beni destinati all’assistenza sanitaria”. L’articolo 3 mira a garantire “un maggiore controllo all’interno delle strutture in cui operano i professionisti sanitari e socio-sanitari, prevedendo l’adozione da parte del Ministro della salute, di concerto con li Ministro dell’interno, di apposite linee guida anche con riguardo all’utilizzo dei dispositivi di videosorveglianza nelle predette strutture, fermo restando li rispetto della disciplina vigente ni materia di privacy”. “Il decreto-legge – si legge nella relazione illustrativa della bozza del dl visionata dall’AGI – risponde all’esigenza di contrastare il fenomeno delle aggressioni a danno del personale sanitario e socio-sanitario nonchè del danneggiamento dei beni mobili o immobili destinati all’assistenza sanitaria, garantendo a tali professionisti di poter svolgere la propria attività, finalizzata alla tutela della salute, in condizioni di maggiore sicurezza e controllo”.

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