E’ massima allerta in Italia all’indomani dall’attentato di Magdeburgo in cui cinque persone hanno perso la vita e decine sono rimaste ferite.

Questa mattina al Viminale il Comitato di Analisi strategica antiterrorismo si è riunito con rappresentanti delle forze di Polizia e dell’Intelligence per valutare i profili di rischio in vista del Giubileo e delle prossime festività. Agli esiti della riunione il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha convocato per questo pomeriggio i vertici degli apparati di sicurezza per fare un punto sulla situazione.

Intanto, con una circolare di polizia inviata a prefetture e questure, è stato disposto l’ “immediato rafforzamento” della vigilanza nelle aree “maggiormente attrattive sotto il profilo turistico e commerciale”, dove vengono allestiti “mercatini e fiere natalizie”, nonché sui siti che ospitano “eventi di intrattenimento” e gli obiettivi sensibili e i siti ritenuti a rischio.

Ordinata anche l’immediata implementazione dell’attività informativa, investigativa e di controllo del territorio.

 

il Viminale presidiato dalla Polizia – immagine d’archivio (LaPresse)

Allerta ai massimi già dalla strage di Hamas del 7 ottobre

A quanto riferiscono fonti del Ministero dell’Interno in relazione all’attentato di Magdeburgo in Germania, tutte le attività di prevenzione dal rischio attacchi terroristici” e di “presidio degli obiettivi sensibili” in Italia sono ai “livelli massimi” già dalla strage di Hamas del 7 ottobre 2023. 

L’indicazione del Viminale e Prefetti e Questori era e resta quindi quella di mantenere il “massimo livello” e aggiornare in continuazione i “dispositivi di sicurezza” a difesa di “manifestazioni” o “eventi pubblici” e degli “obiettivi sensibili” come sinagoghe, uffici della rappresentanze diplomatiche e consolari, ministeri, aeroporti, porti, centri commerciali e luoghi di aggregazione. 

Sono 28mila quelli censiti dal Ministero all’indomani del pogrom di Hamas in Israele, di cui 250 ritenuti di “prima fascia”. L’attentato in Germania non modifica gli assetti della pubblica sicurezza nazionale decisi da Roma perché il 7 ottobre 2023 è già stato considerato lo “spartiacque” su cui tarare i livelli d’allerta che nell’ultimo anno non sono mai stati ridotti.
 

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