L’Ufficio del Procuratore generale libico ha annunciato “l’avvio di un’azione penale contro l’ufficiale di polizia Osama Al-Masri, in conformità alle norme sulla giurisdizione nazionale”, dopo la rimozione delle restrizioni procedurali da parte del Ministero della Giustizia. Al-Masri, a capo della polizia giudiziaria che supervisiona i centri di detenzione di Tripoli, è accusato di crimini di guerra per casi di “trattamento crudele, tortura, stupro, violenza sessuale e omicidio” commessi nel carcere di Mitiga.
In un comunicato, la Procura generale ha precisato che “le indagini sono iniziate con un’analisi dei reati indicati nel mandato di cattura emesso dalla Corte Penale Internazionale (Cpi) nei confronti di Al-Masri, confrontandoli con i fatti già esaminati dalla giustizia nazionale”. Il comunicato ha specificato che “l’imputato si è presentato al primo interrogatorio il 28 aprile 2025, durante il quale è stato informato delle accuse a suo carico e le sue dichiarazioni sono state registrate”.
Sempre la Procura libica ha annunciato oggi di aver emesso un ordine formale di comparizione nei confronti dell’ex alto funzionario del dispositivo di sicurezza penitenziaria e che presenterà una richiesta di assistenza giudiziaria all’Ufficio del procuratore della Corte Penale Internazionale (Cpi), per ottenere prove a sostegno delle accuse contro lo stesso Al Masri.
La Procura ha inoltre reso noto che “la prossima sessione di interrogatorio è stata rinviata in attesa del completamento” della richiesta formale di assistenza giudiziaria di cui sopra. Tale richiesta, riferisce il comunicato, “mira a ottenere le prove e gli elementi raccolti dall’accusa internazionale relativi ai fatti oggetto del procedimento e alle evidenze a supporto delle accuse”.