Ancora morti di lavoro, una strage infinita. In un giorno solo quattro vittime: un operaio trascinato dal crollo di una tettoia in provincia di Frosinone, il titolare di un’azienda schiacciato da un macchinario nel modenese e un pescatore morto al largo di Fano. Poi, ieri sera alle 20,40, un macchinista a fine turno perde la vita investito da un treno allo scalo merci di Rubiera a Reggio Emilia.

A Frosinone

In provincia di Frosinone la struttura in cemento armato di un tetto è venuta giù ed è crollato il soffitto del capannone sul quale stavano lavorando due operai precipitati da un’altezza di sei metri: uno dei due lavoratori della ditta romagnola Lamberet spa, impiegati nella filiale in provincia di Frosinone, è morto, l’altro è stato trasferito in elicottero al San Camillo di Roma ed è in prognosi riservata. È successo poco dopo le 11 nella zona industriale che sta a due passi dall’autostrada A1 ed a cavallo tra le province di Frosinone e Caserta. Un punto strategico. Su quell’impianto sono in corso lavori di ampliamento ed adeguamento che prevedono anche la rimozione dell’amianto da un vecchio stabile. È quello che stavano facendo i due specialisti: assunti in modo regolare, protocollo operativo approvato dalla Asl di Frosinone, appalti e sub appalti assegnati in base alle norme accerteranno più tardi i carabinieri. Venivano dalla Romagna i due lavoratori: entrambi stranieri e dipendenti di una ditta di Imola che li aveva inviati in trasferta. La vittima si chiamava Lulzim Buci, aveva 53 anni ed era di nazionalità albanese: abitava a Fiorenzuola d’Arda, un centro di 15mila abitanti in provincia di Piacenza. È morto prima dell’arrivo in ospedale. Con lui c’era un cittadino del Marocco di 31 anni: è stato trasferito a Roma in eliambulanza. I carabinieri e gli ispettori hanno acquisito documenti da cui risulta che la copertura era sicura e poteva reggere senza difficoltà il peso dei due specialisti. 

In un solo giorno altri tre morti sul lavoro (@web)

A Massa Finalese

Un’altra vittima a Massa Finalese (comune di Finale Emilia, in provincia di Modena) in un’azienda che si occupa di commercializzazione del sale. A perdere la vita è stato un 59enne titolare e socio dell’azienda insieme al fratello. L’uomo, stando alle testimonianze raccolte dai carabinieri accorsi sul posto e dai rilievi della medicina legale, è morto dopo essere stato colpito e poi schiacciato da un macchinario. Vani i tentativi di rianimazione, sul posto anche i vigili del fuoco. Il 59enne è morto sul colpo.  

A Fano

Incidente sul lavoro anche a Fano. Un uomo di circa 50 anni, imbarcato su un peschereccio della flotta di Ancona, è morto ieri mattina a seguito di un incidente avvenuto durante le operazioni di pesca a quattro miglia al largo di Fano. Secondo una prima ricostruzione il marinaio sarebbe finito in mare dopo essere stato colpito da un cavo; quando è stato riportato a bordo non c’era più nulla da fare. 

Il caso Sicilia

Giovanni Asaro, direttore regionale dell’Inail in Sicilia, presso la Sala Pio La Torre di Palazzo dei Normanni, a Palermo, ha presentato il rapporto annuale sulla regione.
Sono stati 71 gli infortuni mortali nei primi dieci mesi del 2024 in Sicilia. Le tre province siciliane che, dal primo di gennaio 2024 al 31 ottobre 2024, hanno segnato il maggior andamento infortunistico sono: Catania con 6131 denunce (il 27,6% del totale regionale), Palermo con 5080 denunce (22,9% del totale regionale) e Messina con 2641 denunce (11.9% del totale regionale). 

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto in Sicilia nei primi dieci mesi dell’anno sono state 71, dato in aumento del 24,5% rispetto a quello dello stesso periodo del 2023 (pari a 57). Il 23,9% degli infortuni mortali denunciati nell’Isola sono avvenuti in itinere (cioè nel tragitto casa-lavoro-casa). In tutto il territorio nazionale, nei primi dieci mesi del 2024, sono state 890 le denunce di infortunio con esito mortale, 22 in più rispetto alle 868 registrate nel pari periodo del 2023. 

In Sicilia nel 2024 71 morti sul lavoro. In aumento del 25% rispetto allo scorso annoi

In Sicilia nel 2024 71 morti sul lavoro. In aumento del 25% rispetto allo scorso annoi (@web)

Rubiera, Reggio Emilia

Un macchinista di Mercitalia (Ferrovie dello Stato) è stato investito e ucciso sui binari da un treno in corsa allo scalo merci di Rubiera (Reggio Emilia). È successo intorno alle 20,40. La circolazione della linea Milano-Bologna è stata subito sospesa. Sul posto ci sono i carabinieri che stanno cercando di ricostruire la dinamica. A quanto si apprende, secondo una prima parziale ricostruzione che è in corso di verifica da parte dei carabinieri, l’uomo, un manovratore di Mercitalia, stava camminando a piedi lungo i binari per arrivare in stazione dopo aver finito il turno di lavoro. Si sarebbe, probabilmente, avvicinato troppo ai binari e un treno regionale lo ha investito, non lasciandogli scampo. L’investimento sarebbe avvenuto nei pressi della stazione di Rubiera. 

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