Ana Sergia, la donna morta dopo una liposuzione svolta in un appartamento trasformato in studio medico, senza autorizzazioni, a Roma, potrebbe essere stata stroncata da un’embolia polmonare o da una complicazione cardiaca. 

I primi esami hanno escluso lo shock anafilattico e serviranno ulteriori valutazioni istologiche per individuare le cause della morte. Sono questi i primissimi risultati dell’autopsia svolta sul corpo della 46enne.  

Nello studio medico non autorizzato non è stata ritrovata nessuna cartella clinica della paziente, né archivio delle attività svolte su altri pazienti. Come erano assenti gli strumenti di primo intervento, a cominciare dal defibrillatore

Questo è quanto accertato dagli inquirenti, coordinati dalla Procura di Roma, nell’appartamento nel quartiere Primavalle della Capitale.

In base a quanto si apprende, il titolare della struttura, il dottor Jose Lizarraga Picciotti, cittadino peruviano di 65 anni, lavorava senza autorizzazione e, per questo, era già finito al centro di procedimenti per irregolarità amministrative, dopo i controlli effettuati anche dai Carabinieri del Nas. 

Non solo lui, ma anche anestesista e e infermieri sono indagati per la morte di Ana Sergia Alcivar Chenche, originaria dell’Ecuador, che domenica ha perso la vita al pronto soccorso del Policlinico Umberto I di Roma, dove era arrivata in condizioni disperate, trasporta da un’ambulanza privata (chiamata in ritardo) che l’aveva soccorsa nello studio di medicina estetica.

Chirurgo, anestesista e infermiera indagati per omicidio colposo

All’istituto di medicina legale del Verano, disposta dal pm Sergio Colaiocco, l’autopsia sul corpo della donna, per la cui morte sono indagati per omicidio colposo il chirurgo plastico Jose Lizarraga Picciotti, un anestesista e un’infermiera 

La donna si è sentita male nell’ambulatorio privato mentre si stava sottoponendo a un intervento di chirurgia per l’asportazione dei grassi in eccesso. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il medico, l’anestesista e l’infermiera avrebbero provato prima a praticare le manovre di rianimazione senza chiamare i soccorsi e poi, dopo qualche ora, avrebbero contattato un’ambulanza privata con un medico a bordo, senza chiamare il 118.

Il tentativo di rianimarla e l’arresto cardiaco

Perdita di coscienza associata a un’ipotensione marcata e un quadro generale di shock da ricondurre a molteplici cause. Da quanto si apprende, questi sarebbero stati i sintomi accusati dalla 46enne morta dopo un intervento di liposuzione. È arrivata al Policlinico Umberto I in arresto cardiocircolatorio e già intubata: sul mezzo di soccorso è stata anche sottoposta a massaggio cardiaco da parte dell’anestesista che la accompagnava.

L’ambulatorio non autorizzato e le precedenti denunce

Lo studio medico estetico in via Franco Roncati 6, nella zona di Torrevecchia nel quartiere romano di Primavalle, dove domenica scorsa la donna si era sottoposta all’intervento estetico, sarebbe stato sprovvisto dell’autorizzazione sanitaria a effettuare interventi chirurgici da ben 13 anni. Il medico chirurgo specialista in chirurgia plastica e ricostruttiva, titolare dello studio medico, Jose Lizarraga Picciotti, regolarmente iscritto all’albo professionale dell’ordine dei medici in Italia, è un cittadino peruviano, ha 65 anni e risulta avere precedenti penali per lesioni dopo essere stato denunciato da alcune pazienti, che si erano sottoposte a interventi chirurgici nel 2006 e nel 2018.

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