Nella notte del 24 agosto 2016, alle 3.36, iniziò il calvario per  migliaia di famiglie; cominciava una sequenza sismica tra le più  disastrose che abbiano mai colpito il Centro Italia: 299 morti, crolli e danni agli edifici per 28 miliardi di euro, decine di migliaia di  persone senza casa, centinaia di imprese bloccate nella loro attività. Quattro terremoti in poco più di cinque mesi dal 24 agosto 2016 al 18  gennaio 2017: la sequenza sismica Amatrice-Norcia-Visso, come è stata  rubricata dall’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia).  Un evento catastrofico che ha determinato la creazione di un cratere  di ottomila chilometri quadrati: una vasta area compresa in quattro  regioni (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria) che include 138 Comuni.

A distanza di così tanto tempo una sola certezza può alleviare il difficile periodo della ricostruzione: la criminalità non è riuscita in questi nove anni a mettere la mani su appalti, interventi pubblici e gare. 

A vigilare c’è stata l’Autorità anticorruzione dell’Anac, che con il suo presidente Giuseppe Busia snocciola i numeri della ripartenza di quei territori: “Per evitare infiltrazioni malavitose nella ricostruzione l’Anac ha affiancato e continua ad affiancare i progetti portati avanti dal Commissario Straordinario per la Ricostruzione del sisma del 2016”, con il “controllo preventivo di 1.147 diverse procedure di affidamento per un valore complessivo di quasi 2 miliardi di euro, pari a circa il 42,2% dell’ammontare degli investimenti di 4,6 miliardi di euro messia disposizione dal Commissario tra programmazione ordinaria e speciale. In totale – spiega Busia – sono stati emanati 4.054pareri, 2,2 per giorno lavorativo. Ogni procedura ha richiesto, in media, l’elaborazione di 3,5 pareri. Dal 2021 al 30 giugno 2025, il numero delle procedure esaminate è di 706 (61% del totale complessivo) e il totale dei pareri emessi è di 2.844 (70% del totale complessivo)”.    

Il commissario Castelli: “negli ultimi due anni abbiamo recuperato molti ritardi” 

”Nove anni dopo, il primo pensiero va  alle vittime e ai loro familiari e a tutti coloro che hanno perso i  loro cari e i loro beni. Il dovere delle Istituzioni è di assicurare  ogni forma di aiuto, chiedendo scusa per i ritardi accumulati in  troppe false partenze. Un dovere che prescinde dal lavoro fatto e dai  lavori in corso, e dai segnali di ripresa e di ripartenza che in  questi ultimi due anni sono stati registrati e documentati”. Così  Guido Castelli, Commissario straordinario alla ricostruzione e alla  riparazione, in occasione dell’anniversario del terremoto che colpì il centro Italia.

Condividere.
Exit mobile version