Ieri il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha iniziato una sessione di emergenza sulla guerra nella Striscia di Gaza, questa volta per discutere del recente raid israeliano dell’ospedale Kamal Adwan nel Nord del territorio palestinese.

Israele afferma di essere tornato all’ospedale dopo che i combattenti di Hamas hanno ripreso le operazioni nella struttura sotto le mentite spoglie di personale medico e pazienti. L’esercito israeliano (Idf) ha affermato domenica di aver ucciso 19 terroristi durante il raid durato circa una settimana e di non essere a conoscenza di vittime civili. Le autorità sanitarie gestite da Hamas avevano precedentemente affermato che erano state uccise 50 persone, tra cui il personale ospedaliero. L’Idf ha fatto sapere che su 940 palestinesi passati attraverso un posto di blocco dell’esercito fuori dall’ospedale, 240 sono stati arrestati perché sospettati di essere terroristi. Tra gli arrestati, c’è anche il direttore dell’ospedale Kamal Adwan Hussam Abu Safiya che l’Idf afferma essere sospettato di coinvolgimento in attività terroristiche. A testimoniare di fronte ai membri del Consiglio di Sicurezza oggi ci sono il rappresentante dell’Organizzazione mondiale della sanità per i territori palestinesi Rik Peeperkorn e l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk. La riunione è stata richiesta dall’Algeria, rappresentante arabo nel Consiglio di Sicurezza. Non ci si aspettano implicazioni pratiche dall’incontro, anche se alcuni membri potrebbero cercare di spingere per una dichiarazione congiunta simbolica che condanni Israele per il raid ma che sarebbe sicuramente bloccata dagli Stati Uniti. 

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