L’uomo di Musk in Italia, Andrea Stroppa, è tornato ad attaccare Pd e FdI per il disegno di legge “disposizioni sull’economia dello spazio”, che stabilisce i meccanismi di vigilanza e le autorizzazioni necessarie “per lo svolgimento dell’attività spaziale da parte degli operatori del settore”. Oggetto della disputa fra Stroppa e i partiti è Starlink, il sistema satellitare della società di Musk SpaceX. “Il Pd – ha scritto Stroppa sui social – ha impostato il suo contributo alla legge come una crociata anti-Musk e FdI gli è andata dietro. Starlink non è il giocattolo della politica”.
La norma divide anche la politica italiana: il disegno di legge è stato licenziato dalla commissione attività produttive senza il via libera delle opposizioni. La discussione in aula alla camera inizierà lunedì. “A un certo punto – ha scritto Stroppa – stavano per vietare tutte le tecnologie non europee, come Starlink. Poi si sono resi conto che sarebbero stati gli unici in Europa e nell’occidente a fare una cosa del genere e si sono fermati. Peraltro, senza un motivo reale. A quel punto, però il dado era tratto. Cavalcando le polemiche, il ddl sullo spazio è diventato uno strumento per tirare per la giacca un sistema satellitare americano: non possiamo fidarci! Non è sicuro! Non possiamo collaborare perché minacciano di staccarlo agli ucraini”.
incontro Meloni-Musk, 24 settembre 2024 (Ansa)
Sullo sfondo, ci sono i sospetti delle opposizioni, che temono un appiattimento del governo alle esigenze di Musk, visti gli ottimi rapporti della presidente del consiglio Giorgia Meloni con l’imprenditore americano e con il suo sponsor politico, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Durante la direzione del partito, la segretaria del Pd Elly Schlein ha messo in allarme anche sul “conflitto di interessi e gli oligopoli. Non può essere Musk a decidere il volume della voce dei suoi avversari politici. L’Ue deve intervenire”. Il segretario di Azione Carlo Calenda ha intanto annunciato una norma chiamata “scudo democratico”, per potenziare i mezzi di controllo sulle attività di disinformazione derivanti da ingerenze straniere e sui finanziamenti illeciti di queste attività. “Mosca cercherà di disarticolare, anche con l’aiuto degli Usa, le nostre democrazie, per farne paesi vassalli”.
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Carlo Calenda (ansa)
Fra gli aspetti regolati dalla legge, c’è l’uso dei satelliti nel caso in cui – per situazioni emergenziali o critiche – non siano disponibili le reti terrestri di trasmissione dati: due emendamenti del Pd poi votati all’unanimità dopo una riformulazione voluta dal centrodestra hanno inserito i temi della salvaguardia della sicurezza nazionale e del ritorno industriale per l’Italia. Per Azione, però, non basta: “Bocciando un nostro emendamento – hanno spiegato i deputati Elena Bonetti e Fabrizio Benzoni – è diventato possibile consegnare la sicurezza della Nazione nelle mani di privati, senza mantenere la proprietà e il controllo esclusivo della crittografia e delle componenti software e hardware”.
Maurizio Gasparri (Ansa)
Per il centrodestra, a rispondere alla polemica di Stroppa è stato il capogruppo di FI al senato, Maurizio Gasparri: “Perché risponde così? Forse perché volevano vendere qualcosa e gli hanno detto di no.”, ha detto, ricordando che quando Stroppa andò a Palazzo Chigi, insieme al fratello di Musk, tentò di “vendere un sistema di satelliti per illuminare i monumenti di Roma”. Nonostante la censura di Gasparri a Stroppa, le opposizioni continuano a temere per l’atteggiamento del centrodestra verso il magnate americano: “Il ddl spazio è un provvedimento di manica molto larga verso le grandi major internazionali del settore, a partire da quella che fa capo a Elon Musk” – ha detto la deputata Emma Pavanelli del Movimento 5 Stelle – “quindi speriamo che la legnata di Stroppa a FdI apra gli occhi una volta per tutte al partito della premier. La premier plachi la sua sbandata per il magnate”.