È morto questa mattina Arcangelo Correra, il 18enne incensurato ferito a colpi d’arma da fuoco nella notte a Napoli. Era ricoverato in pericolo di vita all’ospedale Vecchio Pellegrini. La vittima è il cugino del 17enne Luigi Caiafa, ucciso da un poliziotto il 4 ottobre del 2020 durante una rapina nel cuore di Napoli. 

Secondo una prima ricostruzione della Polizia di Stato, tutto è accaduto verso le 5 del mattino. La dinamica è in fase di ricostruzione a cura della locale Squadra Mobile che procede.

Secondo quanto hanno riferito alcuni testimoni, un uomo si è avvicinato alla vittima che si trovava su via dei Tribunali, all’angolo piazza Sedil Capuano, e ha sparato un colpo di pistola alla testa della vittima, prima di dileguarsi. 

Tra le ipotesi, un gioco con la pistola finito male

Sul caso sono tuttora in corso le indagini e, a quanto risulta, al momento vi sarebbero in questura alcune persone connesse a quanto accaduto stamani in piazzetta Sedil Capuano, zona Tribunali, a Napoli. L’ipotesi è che la vittima, insieme con altri ragazzi più o meno suoi coetanei, stesse maneggiando una pistola per gioco quando, per cause ancora in corso di accertamento, sarebbe partito un proiettile che ha colpito Correra alla testa. Tra i ragazzi presenti al momento dello sparo anche il fratello di Luigi Caiafa, 17enne ucciso a Napoli 4 anni fa durante una rapina da un poliziotto. Correra aveva compiuto 18 anni lo scorso 25 ottobre.

La manifestazione anti violenza

A poche ore dall’ennesimo episodio di violenza consumatosi nella notte, alcune centinaia di persone, circa 300, si sono ritrovate in piazza del Gesù per aderire all’assemblea pubblica promossa da Libera Campania in collaborazione con l’Arcidiocesi di Napoli. In piazza associazioni anti camorra, sindacati e cooperative sociali a pochi giorni dalle morti violente di Emanuele c e Sante Romano. Presenti tra gli altri il padre comboniano Alex Zanotelli e una vasta rappresentanza della giunta comunale di Napoli. Tra gli altri l’assessore alla Legalità Antonio De Iesu e quello allo Sport Emanuela Ferrante, l’assessore alle Politiche Sociali Luca Trapanese e quello alle Politiche Giovanili Chiara Marciani. In apertura è stato letto un messaggio di vicinanza e adesione all’iniziativa del vescovo di Napoli, don Mimmo Battaglia.

Alla manifestazione anche il sindaco: “Più controlli ma lavoriamo anche su educazione giovani”

All’assemblea pubblica antiviolenza in corso a Napoli si è unito anche il sindaco della città partenopea, Gaetano Manfredi: “C’è il tema oggi di questi scontri tra bande di giovani – le prime parole al suo arrivo in piazza del Gesù sull’ennesimo episodio di sangue accaduto nella notte in città – che avvengono anche nell’ambito di un ambiente camorristico. Sono giovanissimi coinvolti in attività illegali, ed è molto importante approfondire bene queste dinamiche. Le forze dell’ordine sono già molto attive su questo argomento e questo ci deve spingere ulteriormente a lavorare ovviamente da un lato sul controllo dall’altro sul lavoro, sull’inclusione sociale e sull’educazione visto che questi fenomeni coinvolgono giovanissimi.

Il cugino, babyrapinatore, ucciso nel 2020

Arcangelo era il cugino di Luigi Caifa, 17enne ucciso da un agente della Squadra mobile di Napoli nel corso di una rapina, la notte del 4 ottobre 2020, in pieno centro a Napoli. Caifa insieme con un complice, aveva puntato due ragazzi a piedi tra va Duomo e via Marina, ma in quel momento passavano degli agenti in borghese. Caifa estrasse una pistola ‘giocattolo’, ma priva del tappo rosso e uno degli agenti sparò, causandone la morte. Caifa era in compagnia di Ciro De Tommaso, 18 anni, figlio di Gennaro De Tommaso, detto ‘Genny ‘a carogna’.

Qualche mese più tardi – era la fine del mese di dicembre del 2020 – in un agguato perse la vita anche il padre del babyrapinatore, Ciro Caiafa, 40 anni.  L’agguato avvenne in via Sedil Capuano, nella stessa zona – piazzetta Sedil Capuano – dove all’alba di oggi qualcuno ha sparato e ucciso Arcangelo (Angelo) Correra.  Ciro Caiafa fu ucciso a colpi di pistola, morì poco dopo il suo arrivo nell’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli.

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