Arriva Tilly Norwood, la prima attrice creata con A.I. e il sindacato degli attori insorge

Si chiama Tilly Norwood ed è una giovanissima star che sta facendo insorgere Hollywood. Troppo bella per essere vera? Infatti non lo è: è stata creata con un programma di Intelligenza Artificiale dalla scrittrice comica e attrice olandese Eline Van der Velden che l’ha generata all’interno di Xicoia, il suo studio che rappresenta talent AI. Un’attività che mira a creare talenti per lo spettacolo dotati di  personalità e biografia.

La Norwood è la prima di queste creazioni, lanciata dalla Van der Velden sui suoi account social e presentata al Film Festival di Zurigo, il  27 settembre scorso nella sezione industry, come “la nuova Scarlett Johansson o la prossima Natalie Portman”.

Questo annuncio ha attirato l’attenzione dei media e commenti risentiti, in particolare da parte di alcune attrici e attori di Hollywood che sostengono che sia un’operazione che penalizza il loro lavoro. Così, dopo il lungo sciopero degli sceneggiatori e autori hollywoodiani nel 2023, sempre per via dell’uso dell’ A.I., ora anche il mondo degli attori è in rivolta.

Le reazioni

Tra questi ci sono stati per esempio la celebre attrice australiana Toni Collette, che ha commentato la notizia con una serie di emoji di facce che urlano. L’attrice statunitense Mara Wilson, nota soprattutto per il film del 1996 “Matilda 6 mitica”, ha detto che le agenzie dovrebbero scritturare “le centinaia di ragazze vere le cui facce sono state messe insieme per fare quella” di Tilly Norwood. La messicana Melissa Barrera, che ha recitato nel franchise di “Scream”, ha detto di sperare che l’agenzia che dovesse decidere di lavorarci venga scaricata da tutti i suoi attori. Emily Blunt, in un’intervista per il podcast Awards Circuit di “Variety”, ha esclamato: ‘‘No, sul serio? È  un’intelligenza artificiale? Oddio, siamo fregati. È davvero, davvero spaventoso. Dai, agenzie, non fatelo. Per favore, smettete di  toglierci la connessione umana”. E sul fatto che Norwood sia stata progettata per diventare la prossima Scarlett Johansson o Natalie  Portman, l’attrice ha tuonato: ‘‘Ma Scarlett Johansson ce l’abbiamo  già”.

A seguito delle critiche, Van Der Velden ha scritto che Tilly Norwood “non è un rimpiazzo di un essere umano, ma un lavoro creativo, un’opera d’arte, un atto di immaginazione e maestria”. Ha sostenuto che offra nuove possibilità al mondo dello spettacolo, senza sottrarne alle persone vere.

In un articolo di Variety, la giornalista Jenelle Riley ha scritto che chiamare Tilly Norwood attrice “è inaccurato e un insulto” e ha sottolineato le implicazioni etiche del far passare un’animazione per una persona vera e ha ricordato le qualità professionali e umane che rendono un’interpretazione unica, impossibili da ricreare con un algoritmo.

Tilly Norwood, la prima “attrice” creata con l’intelligenza artificiale (instagram)

L’uso dell’intelligenza artificiale, ormai è noto, è una linea rossa per i creativi di Hollywood e la Sag-Aftra ritiene che “la creatività è, e debba rimanere, incentrata sull’essere umano” ed è “contraria alla sostituzione degli interpreti umani con entità sintetiche”. Il sindacato ribadisce che “Tilly Norwood non è un’attrice, è un personaggio generato da un programma informatico addestrato senza permesso sul lavoro di innumerevoli interpreti professionisti che per di più non hanno ricevuto alcun compenso“.

Van der Velden, a sua volta, ha difeso la sua operazione e spiegato che studi e aziende dell’entertainment stanno già adottando l’AI in maniera discreta: la sua società, la “Particle6”, sostiene che possa ridurre drasticamente i costi di produzione.Quando abbiamo lanciato Tilly, la gente diceva: ‘Cos’è questa cosa?’, e ora nei prossimi mesi annunceremo quale agenzia la rappresenterà“, avrebbe detto la creatrice, secondo Deadline.

Tilly Norwood, attrice creata con l’IA (Ansa)

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