“Non intendo scappare, intendo difendermi nel processo e lo farò in ogni sede giudiziaria”. Lo ha detto il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, difendendosi in Parlamento nel corso della della sua replica nella discussione sul voto di sfiducia nei suoi confronti chiesto dal Movimento 5 stelle sulla vicenda processuale legata al rinvio a giudizio per falso in bilancio e in attesa di decisione sulle accuse di truffa nei confronti dell’Inps dell’allora sua società Visibilia.
Non valuta, per ora, le dimissioni ma “a breve ci sarà un’altra udienza preliminare. Finora abbiamo solo sentito l’accusa, e in quell’occasione farò una riflessione per poter anche valutare delle mie dimissioni, ma lo farò da sola, con me stessa, senza alcun tipo di pressione, costrizione o ricatto. – ha assicurato ai parlamentari – Lo farò solo nel rispetto del mio presidente del Consiglio, del mio Governo, della mia maggioranza e dell’amore del mio partito, Fratelli d’Italia, dove non vorrei mai diventare un problema ma continuare a essere una risorsa”.
Nel suo intervento numerosi gli attacchi alle opposizioni. “Ho una certezza: che i vostri attacchi e la vostra persecuzione non finirà qui. Sono certa di questo. Sarò sempre sotto attacco”. “Io non ho nulla da temere, lo vedremo in tribunale. Nelle mie borse non c’è paura. Io non ho nulla da nascondere. Io sono l’emblema di tutto ciò che detestate. Lo rappresento plasticamente. Io sono il vostro male assoluto”.
“In queste ultime 76 ore è successa una cosa che mi ha lasciata basita, e ho capito ancora meglio chi siete voi: l’utilizzo strumentale che viene fatto di alcune persone che sino a ieri quando facevano parte del centrodestra erano da combattere, da criticare, da sbeffeggiare, da colpire, da insultare. Ma appena criticano il centrodestra o alcuni membri della maggioranza, allora vengono erette a paladine della verità, da scagliarmi contro per nuove fantomatiche accuse”.
Difende il suo ruolo di ministra. “Ho portato a casa un risultato, mi sento orgogliosa di essere riuscita a far tornare al centro del dibattito politico un settore che è strategico e trainante per l’economia, il settore del turismo, del quale per molti anni si è parlato pochissimo”. “Non vogliamo arrogarci dei meriti che devono andare in primis alle aziende, alla filiera del turismo, a tutti quelli che con grande resilienza hanno combattuto e hanno passato anni veramente difficili, ma crediamo semplicemente di aver fatto anche noi la nostra parte, per essere stati al loro fianco e per aver messo a disposizione misure per aiutare il loro lavoro, ma soprattutto per aver portato il turismo al centro dell’agenda di questo governo”.