L’assalto è iniziato intorno alle venti e trenta. Un commando di almeno dieci banditi ha fatto irruzione nel caveau della sede della Mondialpol alla periferia di Sassari. Per entrare i malviventi hanno sfondato le pareti dell’edificio con un escavatore, che avevano portato sul posto su un autoarticolato, scavalcando il muro di cinta grazie al braccio meccanico del mezzo. Una volta entrati hanno sparato in aria con dei  kalashnikov per spaventare le guardie giurate, poi sono scappati portandosi via alcuni sacchi di denaro. La cifra è ancora da quantificare, ma di sicuro il colpo era stato accuratamente pianificato. Per coprire la fuga i banditi hanno cosparso le vie limitrofe con dei chiodi e incendiato due auto, per poi imboccare una strada contromano: 8 i colpi d’arma da fuoco sparati contro un’auto dei carabinieri che proveniva dalla direzione opposta. Alla fine, dopo aver dato alle fiamme una terza auto, i rapinatori sono riusciti a imboccare la statale 131 in direzione Cagliari, facendo perdere le loro tracce. In passato il caveau aveva già subito due rapine: nel 2018 e nel 2016, quando furono rubati 10 milioni di euro.
 

Preoccupazione viene espressa dal Sindacato di polizia Siulp . “L’ennesimo assalto al caveau della Mondialpol, già in passato oggetto di analogo fatto criminoso, ad opera di un commando armato, riporta alla luce la penosa problematica della carenza degli organici negli Uffici di Polizia della provincia di Sassari”, scrivono in un comunicato. “Nell’esprimere la nostra solidarietà ai colleghi che sono stati oggetto dei colpi d’arma da fuoco esplosi al loro indirizzo, ci chiediamo: che altro deve succedere affinché Sassari e il suo territorio beneficino di un’implementazione di organico adeguata alle circostanze registrate, considerato che la malavita alza il tiro in maniera esponenziale, e per il Siulp oltremodo preoccupante? Deve succedere l’irreparabile?”

 

Condividere.
Exit mobile version