Dopo 5 giorni a lottare col fango la furia disperata di Paiporta esplode. Quando re Felipe, la regina Letizia, il primo ministro Sanchez e il presidente della comunità valenciana Mason visitano la cittadina, la collera si rovescia su di loro, il senso di una fiducia tradita. “Assassini! Assassini!” è uno dei pochi cori riferibili. Sanchez viene colpito con un bastone, inseguito. Confuso, provato, risale in macchina ma la rabbia non lo abbandona.

Re Felipe resta, viene colpito anche lui dal fango. Alcuni insultano i reali, altri si sciolgono in un dolore che brucia. “Si sapeva tutto ma nessuno ha fatto nulla”, urla un ragazzo a re Felipe. La regina, sconvolta, ascolta i sopravvissuti mentre intorno grandinano invocazioni, insulti, pezzi di fango. È il più grande disastro nella storia recente della Spagna. Intere comunità denunciano le minimizzazioni, i ritardi. E ora il senso d’abbandono non dà pace. Paiporta lo ha reso manifesto. Ricucire il patto sociale, ferito profondamente, è una delle sfide più dure che attendono le istituzioni.

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