La premier Giorgia Meloni e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola sono arrivate insieme nella sala dell’Europauditorium che ospita dall’assemblea di Confindustria in corso a Bologna. Sedute in prima fila, Meloni a destra e Metsola a sinistra del presidente della Confindustria Emanuele Orsini

Nel suo intervento Orsini ha parlato di energia, salari, dazi, di rilancio dell’industria cui è legato il rilancio del Pil e di un piano industriale straordinario europeo. “Puntiamo su Industria 4.0, 6.0, chiamiamola come vogliamo, purché sia potenziata: questa misura per noi è indispensabile. E puntiamo sui contratti di sviluppo, strumenti in cui le imprese hanno già maturato esperienza e ottenuto risultati concreti. Però, anche qui, servono procedure più semplici, regole certe e tempi più rapidi. In un momento complicato come questo abbiamo bisogno di convincere i nostri imprenditori a investire. Per tutto questo, pensiamo ad un sostegno agli investimenti di 8 miliardi di euro l’anno per i prossimi 3 anni. Ancora meglio se avessimo un orizzonte temporale di 5 anni”.

È stata questa la proposta del presidente della Confindustria al governo nel suo intervento all’assemblea nazionale dell’Associazione di viale dell’Astronomia, in corso a Bologna. Dobbiamo darci un obiettivo di crescita ambizioso: raggiungere almeno il 2% di crescita del Pil nel prossimo anno.

La sede Confindustria a Roma (wikicommon)

“Abbiamo molto apprezzato l’intervento che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha pronunciato il 25 aprile scorso a Genova, in cui ha ricordato che 80 anni fa ‘la fabbrica, le fabbriche, si manifestarono, una volta di più, luoghi di solidarietà e scuole di democrazia’. È stato così, e continua ad essere ancora così. L’industria italiana non è solo reddito e lavoro. È un pilastro della democrazia del nostro Paese. Grazie al Presidente per averlo ricordato ancora una volta” ha proseguito Orsini.

E sulle rinnovabili, Orsini ha dichiarato: “L’Autorità dell’Energia ha calcolato che gli incentivi alle rinnovabili ammontano, fino ad oggi, a 170 miliardi di euro. Incentivi pagati da famiglie e imprese attraverso le loro bollette. E allora voglio dire una cosa a nome di tutte le imprese che si trovano a fare i conti con bollette che rischiano di metterle fuori mercato. Dopo tutti gli incentivi per le rinnovabili, noi non possiamo più accettare di continuare a pagare l’energia al prezzo vincolato a quello del gas. Per questo dobbiamo entrare subito nella logica del disaccoppiamento. La produzione di energia da fonti rinnovabili rappresenta il 45% dell’elettricità messa in rete, ma non concorre alla formazione di un prezzo più competitivo per l’industria. È una situazione insostenibile. Occorre agire con urgenza”. 

“L’Ue è al vostro fianco, il Parlamento che presiedo è un vostro alleato”. Così la presidente dell’Europarlamento Roberta Metsola nel suo intervento all’assemblea di Confindustria. “Siamo dalla parte dell’industria, delle famiglie che lavorano duramente e che dipendono dai posti di lavoro che voi create, dalla parte di chi è pronto a rischiare e vuole vedere l’Europa crescere e rafforzarsi. L’Ue deve essere presente per rendere le cose più facili e agili, deve abbattere le barriere, non alzare ostacoli, offrire soluzioni, non diventare essa stessa parte del problema”, ha sottolineato.

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