L’ipotesi più percorribile, a questo punto, è il ritorno alle urne. 

Si è concluso in un nulla di fatto l’ultimo tentativo del leader di estrema destra FpÖ Herbert Kickl di guidare il governo austriaco dopo il successo elettorale dell’autunno scorso. Non hanno prodotto il risultato sperato i colloqui con il partito popolare dell’Öpv e adesso le decisioni spettano al Presidente austriaco Alexander Van der Bellen. L’Austria scongiura, almeno per ora, la prospettiva di un governo di ultradestra, il primo dal dopoguerra, ma vive nel caos politico più profondo. Dopo il naufragio delle trattative per un’intesa a tre con i popolari, i socialdemocratici e i liberali, il partito della libertà, aveva provato la strada di un alleanza solo con i popolari dell’Öpv. In una lettera a Van der Bellen ha puntato il dito contro i mancati alleati: “Nonostante le concessioni fatte su molti punti i colloqui purtroppo sono falliti”, ha scritto mentre il leader del partito conservatore Övp, Christian Stocker, ribaltava le responsabilità stigmatizzato l’atteggiamento di Kickl e ribadendo le sue priorità. 

Il presidente austriaco Alexander Van der Bellen accoglie Herbert Kickl al palazzo presidenziale Hofburg a Vienna, in Austria, il 6 gennaio 2025 (Joe Klamar / AFP)

La trattativa era iniziata in salita con i Popolari che da subito hanno messo sul tavolo i paletti di alcune garanzie come lo stato di diritto, la difesa e l’europeismo. Ed è precipitata sulla divisione dei ministeri con l’FpÖ che rivendicava quelli delle Finanze e dell’Interno, fondamentali per mettere in atto il programma populista, a cominciare dall’immigrazione.  Il presidente della Repubblica potrebbe decidere di affidare un nuovo mandato per esplorare altre alleanze, ad esempio con i socialdemocratici dello SpÖ o i liberali dei NeÖs. Una eventuale coalizione che avrebbe un futuro difficile, con una maggioranza misera che potrebbe rendere ogni singolo voto cruciale per la stessa sopravvivenza del governo. 

Il leader del partito conservatore Övp, Christian Stocker ha detto no ad un governo con l'ultradestra

Il leader del partito conservatore Övp, Christian Stocker ha detto no ad un governo con l’ultradestra (@web)

Tra le ipotesi anche quella di un governo tecnico, come accadde già nel 2019 quando Van der Bellen nominò Brigitte Bierlein Cancelliera a capo di un esecutivo di esperti. Ma anche in questo caso resterebbe il problema di una maggioranza parlamentare in grado di sostenere il lavoro dei tecnici. 

Infine, ultima possibilità, quella di un governo di minoranza, probabilmente affidato a Öpv che senza una maggioranza assoluta in Parlamento dovrebbe cercare alleanze con altri gruppi politici. La configurazione più probabile – prevedono in questo caso gli osservatori – potrebbe vedere l’Övp alleata con NeÖs, con l’appoggio esterno di Socialdemocratici o Verdi. Ma con il costante ricatto delle opposizioni. Per questo si assegna maggiore probabilità ad un ritorno alle urne – non prima del prossimo giugno – che rischierebbe però di riproporre lo scenario attuale con l’FpÖ che potrebbe continuare a guadagnare consensi, mentre l’Övp potrebbe subire ulteriori perdite. 

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