La partenza dei due guaritori sudamericani poco dopo la morte di Alex Marangon solleva diversi interrogativi e potrebbe avere più spiegazioni. Innanzitutto, è importante chiarire che, al momento, non ci sono prove dirette che li colleghino a un atto criminale, e la loro irreperibilità non equivale a una conferma di colpevolezza. 

Tuttavia, dal punto di vista investigativo, la fuga di persone che potrebbero essere testimoni chiave può indicare un tentativo di evitare il coinvolgimento nelle indagini, soprattutto se temono possibili accuse, anche indirette, legate al possesso o alla somministrazione di sostanze illegali durante il rito. 

È quindi essenziale che gli inquirenti riescano a rintracciare e interrogare questi individui per capire se la loro partenza fosse pianificata o se è stata una scelta improvvisa dovuta alla paura delle possibili conseguenze legali

I riti sciamanici
Alex Marangon non era la prima volta che partecipava ad una raduno di questo genere, ma questa volta – come ha riferito un amico agli investigatori – “Aveva paura”. Ma quali sono i riti che si sono tenuti quella notte, nell’abbazia sconsacrata di Vidor? 

Autopsia: le “numerose costole rotte” 
Numerose costole rotte sono state trovate sul corpo di Alex. Il dettaglio, secondo quanto si apprende, è emerso dall’autopsia. Le fratture sono soprattutto sul lato sinistro del corpo e sono compatibili con dei colpi di bastone o di una pietra di fiume. 

L’appello dei genitori di Alex: “Vogliamo la verità”
Ospiti di Mara Venier a “Domenica In” Luca Marangon e Sabrina Bosser chiedono giustizia per il figlio.

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