
Cinque avvisi di garanzia per la morte del bambino di 2 anni nell’asilo nido di Soci (Arezzo) sono notificati dalla procura aretina in vista dell’autopsia. Tra gli avvisi ci sarebbe anche quello a carico della maestra che si è sentita male e che è stata la prima a soccorrere il piccolo Leonardo, morto strozzato dal laccetto della felpa, rimasto impigliato a una pianta mentre stava giocando. Gli indagati, così informati, possono nominare propri consulenti per essere presenti all’esame medicolegale.
Al momento dell’incidente, il personale in servizio era composto da 14 addetti. L’autopsia, disposta dal pm Angela Masiello, sarà effettuata a inizio della prossima settimana. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Bibbiena.
La morte di Leonardo
Leonardo Ricci, 2 anni, frequentava il nido Ambarabà Ciccì Coccò di Soci, una frazione vicina a Bibbiena (Arezzo). La tragedia è avvenuta nel verde in un momento di gioco all’aperto. Sembra che il piccolo stesse correndo quando il cordino della sua felpa si è impigliato a un ramo, stringendolo al collo. Le educatrici si sono accorte subito di quanto accadeva, hanno cercato di liberarlo dalla stretta e hanno iniziato la rianimazione mentre chiamavano i soccorsi. Sul posto sono arrivati un’ambulanza del 118 e l’elisoccorso Pegaso.
Per oltre un’ora i sanitari hanno provato a salvarlo. Nel frattempo, venivano rintracciati i genitori, Alessandro e Caterina: la giovane coppia, che abita in un borgo nelle vicinanze, è molto conosciuta in paese ed è stata avvertita mentre si trovava al lavoro. Ha avuto un forte malore la maestra che ha soccorso per prima Leonardo: è stata ricoverata con terapia d’ossigeno per un attacco d’ansia. di ossigeno.
Il nido è gestito dalla cooperativa Koiné, che in una lettera sottolinea la sua vicinanza alla famiglia: “La nostra vicinanza è motivata dal senso del nostro lavoro e della nostra missione. Accogliamo i bambini quando sono piccolissimi, li aiutiamo a crescere, siamo insieme alle famiglie perché questo si realizzi nel modo migliore. Per questo la tragedia di oggi è anche un nostro dolore”.