Brutta partenza per i principali listini europei. Galleggia appena sopra la parità Madrid (+0,26%), riescono a limitare i danni Milano (-0,30%)  e Parigi (-0,34%), peggio fanno Londra (-0,63%) e Francoforte (-0,68%).

Sembra esaurirsi l’onda lunga del maxi taglio dei tassi d’interesse della Fed americana di mercoledì. Un taglio che di certo ha incoraggiato ancora i listini asiatici, sopratutto Hong Kong (+1,31%) e quello giapponese  (+1,53%). La banca centrale di Tokyo, stanotte, ha lasciato invariati i tassi d’interesse.

In mattinata i dati sui prezzi alla produzione in Germania, ad agosto scorso sono aumentati su base mensile dello 0,2%, più del previsto. Su base annua, invece, i prezzi sono diminuiti dello 0,8%, meno delle attese.

I futures su Wall Street per oggi sono sostanzialmente fermi, ma quella di ieri è stata una seduta record per Nasdaq (+2,51%) e Dow Jones (+1,26%). Negli Stati Uniti si scommette che entro fine anno ci sarà un altro taglio dei tassi di mezzo punto. Per quanto riguarda le materie prime, continua a volare l’oro, vicinissimo ai massimi storici, guadagna il 5 per cento a 2619 dollari l’oncia

Dopo l’impennata di ieri invece in lieve calo il petrolio, quello europeo, il Brent resta segna 74,58 dollari al barile (-0,30%).

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