Le borse europee hanno avviato le contrattazioni poco mosse, in territorio negativo ma con variazioni contenute.

Milano scende dello 0,10%, anche Londra, Francoforte, Parigi e Madrid sono appena sotto la parità.

Ai mercati piace la certezza, dunque l’anticipazione di una gara serrata – all’ultimo voto – tra Donald Trump e Kamala Harris tiene gli investitori in ansia.

Ieri Wall Street ha chiuso in negativo la prima seduta della settimana più intensa dell’anno, con le elezioni presidenziali e subito dopo la riunione della Federal Reserve da cui si attende un nuovo taglio dei tassi d’interesse da 25 punti base. Il Dow Jones ha perso lo 0,6% mentre il Nasdaq è calato dello 0,3%.

In controtendenza rispetto a New York si muovono le borse cinesi, sostenute dagli ultimi dati PMI sulla manifattura e sui servizi che sono saliti in modo superiore alle attese. L’indice dei servizi, in particolare, è balzato ad ottobre da 50 a 52 punti, dopo che Pechino ha annunciato una serie di importanti misure monetarie e fiscali per sostenere l’economia. Shanghai e Hong Kong hanno guadagnato due punti percentuali.

Tokyo è salita dell’1,4%. Per la prima volta in 70 anni ha deciso di estendere di mezz’ora le contrattazioni di borsa per rendersi più attraente agli investitori.

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