I dati negativi arrivati oggi dalla Germania su Pil e fiducia dei consumatori non cambiano il verso alle borse europee, in moderato rialzo: l’indice Ftse Mib di Milano segna +0,38%, Londra e Francoforte +0,1%. Come ieri i movimenti e anche i volumi degli scambi sono limitati. Anche perché si aspettano i veri market mover della settimana: domani sera i conti trimestrali di Nvidia, il colosso dei microchip, e venerdì l’indice per le spese per i consumi personali negli Stati Uniti, l’indicatore di inflazione guardato con più attenzione dalla Fed, la banca centrale americana.

Nel frattempo venerdì il governatore della Fed ha detto che è arrivato il momento di intervenire sulla politica monetaria, ieri a Wall Street l’indice Dow Jones ha toccato il record storico, mentre sono scesi l’S&P e il Nasdaq dei tecnologici.

Sotto osservazione c’è ancora il prezzo del petrolio: ieri è salito di oltre il 2%, per gli attacchi del fine settimana tra Israele ed Hezbollah ma anche perché nell’Est della Libia il governo di Khalifa Haftar ieri ha bloccato l’export di petrolio nell’ambito di uno scontro con il governo di Tripoli riconosciuto dall’Onu. Oggi il prezzo scende dello 0,8% ma il Brent rimane sopra gli 80 dollari al barile, a quota 80,83 (future di ottobre).

A Piazza Affari i rialzi maggiori sono per Stellantis ed Erg (+2% per entrambi), seguiti da Campari (+1,65%) ed Enel (+0,94%).

Continua la salita anche Tim (+0,80%), ieri miglior titolo dopo le indiscrezioni di stampa su una cordata che sarebbe intenzionata a rilevare la quota di Vivendi, primo azionista di Tim. Tra i cali maggiori Brunello Cucinelli, Banca Mps e Banco Bpm, i tre titoli scendono dello 0,5%.

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