La reazione dei mercati alla tregua tra Israele e Iran è stata molto positiva ed è iniziata prima dell’annuncio del cessate il fuoco, paradossalmente proprio appena dopo l’attacco dell’Iran alle basi americane in Medio Oriente. Gli investitori hanno valutato il numero limitato di missili usati e il fatto che gli statunitensi fossero stati avvertiti come segnali di de-escalation. Il petrolio già ieri era sceso dell’8%. Oggi -3%, il Brent è poco sopra i 68 dollari al barile, -11% rispetto all’apertura di lunedì mattina. Il valore è inferiore a quello del 12 giugno, giorno prima dell’inizio del conflitto.
Questa mattina -11,5% anche per il gas diretto all’Europa, scambiato a 35,9 euro al megawattora.
I mercati azionari: la borsa di Milano dopo il -1% di ieri apre a +1,3%, appena sotto rispetto al +1,4% dell’indice paneuropeo Eurostoxx 50.
In Asia nella notte rialzo di oltre il 2% per la borsa di Hong Kong, +1,16% per Tokyo, quasi +3% per Seul.
A Wall Street, dopo il quasi +1% di ieri, oggi i future anticipano un avvio in salita di poco meno dell’1%.
A Piazza Affari in evidenza il risiko bancario, perché secondo l’agenzia Reuters ci sarebbe il via libera da parte del consiglio di vigilanza della Bce all’offerta pubblica di scambio di Mps per Mediobanca. Mancherebbe solo la ratifica formale da parte del consiglio direttivo della Banca centrale. Il titolo di Mps sale del 4,45%, quello di Mediobanca del 2,93%. I rialzi per il settore bancario sono generalizzati (+2,5% per l’indice del comparto). Scendono invece i titoli dell’energia: Eni -3,91%, Tenaris -2,88%, Saipem -2,13%. Scende anche Leonardo, attiva anche nella difesa, -0,51%.
A Wall Street invece sotto i riflettori c’è Tesla, perché sono partite le prime corse dei robotaxi a Austin, in Texas, il titolo è salito ieri dell’8%, oggi in pre-apertura +2,4%.