Un altro suicidio in carcere nel giorno di Ferragosto. Il giovane detenuto in attesa di giudizio si è tolto la vita nel carcere di Parma nel pomeriggio di Ferragosto, proprio mentre nell’istituto era in corso la visita dei Radicali e del Garante nazionale, era arrivato da Ancona da soli 3 giorni. A renderlo noto è Aldo di Giacomo, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Spp, secondo cui con quello di ieri “salgono a 67 i suicidi nelle carceri dall’inizio dell’anno e a 3 quelli nell’istituto di Parma”. “È una strage di stato senza il minimo impegno da parte del governo per arginarla – sostiene Di Giacomo -. Il governo dovrebbe agire nell’interesse collettivo e non muovere le proprie decisioni, disinteresse in questo caso, solo per ideologia politica. La polizia penitenziaria è allo stremo senza interventi il sistema imploderà”.
Un suicidio è avvenuto nella giornata dedicata ai detenuti, con la tradizionale visita di Ferragosto nelle carceri italiane delle associazioni e i movimenti che si occupano delle condizioni di vita delle persone private della libertà e di lavoro degli agenti della polizia penitenziaria. Una tradizione che si ripete ogni 15 agosto ormai da anni e che quest’annosi è svolta in una situazione di emergenza per dati e disordini negli istituti di pena.
Il detenuto era tunisino e aveva 36 anni l’anno prossimo avrebbe finito di scontare la condanna che gli era stata inflitta per ricettazione e per altri reati connessi al traffico di stupefacenti. Si è tolto la vita “impiccandosi nella sua cella della sezione isolamento del carcere di Parma, dov’era stato trasferito solo il giorno prima”. A riferirlo è Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, che alla tragica conta dei morti in carcere, aggiunge i 7 suicidi che dall’inizio dell’anno ci sono stati tra i poliziotti penitenziari.
Ieri i disordini costati il ferimento di sei agenti a Torino
Quanto accaduto ieri nel carcere di Torino “è una follia”. Così Leo Beneduci, segretario generale del sindacato di polizia penitenziaria Osapp, commenta i disordini, costati il ferimento di sei agenti, che ieri si sono verificati nell’istituto del capoluogo piemontese, definito in una nota “il più problematico d’Italia, ingovernabile e fuori controllo”.
“Questo carcere – dichiara – è nell’anarchia assoluta. I delinquenti comandano e spadroneggiano. La situazione è definita ‘vomitevole’ dal personale ed è talmente pericolosa da costringerci a chiedere nuovamente al prefetto di disporre l’impiego immediato di altre forze, come l’esercito, perché siamo giunti al limite”. Al ministro Nordio l’Osapp chiede di “disporre una ispezione immediata prendendo provvedimenti nei confronti dei responsabili di questo immane disastro”. “È inaccettabile – sottolinea – che nell’istituto penitenziario più problematico d’Italia le funzioni di comando siano state affidate a un ispettore che ,seppur bravo, non ha l’esperienza giusta. Ci auguriamo che la Corte dei conti chieda ragione al capo del Dap, vista la cospicua presenza in organico di numerosissimi ‘primi dirigenti’ di polizia penitenziaria”.
Uilpa, Polizia Penitenziaria: “Durante le passerelle di Ferragoso un altro suicidio in carcere”
“Mentre gran parte della politica si ricorda delle visite in carcere solo a Ferragosto, magari in luoghi di villeggiatura, e la maggioranza di governo converte in legge un decreto vuoto, tanto che il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha annunciato contestualmente nuove misure per far diminuire di15/20mila le presenze detentive (a cosa serve allora il commissario straordinario per l’edilizia?) e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria si è cimentato nell’ennesimo ‘vaderetrum’ (un vademecum illuminante come le luci di Natale), nei penitenziari la scia funebre continua inarrestabile-denuncia De Fazio – Così come altissime sono le tensioni e ormai stremati gli operatori, a partire da quelli di Polizia penitenziaria, mancanti di ben oltre 18mila unità“. “Sempre ieri sera, un detenuto, approfittando anche del fatto che l’agente in servizio dovesse vigilare contemporaneamente su due sezioni, è riuscito a eludere la sorveglianza e ad evadere dalla Casa Circondariale di Avellino-riferisce ancora il sindacalista- Fortunatamente, è stato rintracciato poco dopo dalla Polizia di Stato lungo le campagne non lontano dal penitenziario. Speriamo di arrivare a settembre senza troppe macerie a ricoprire altri cadaveri, poi saremo curiosi di sapere cosa il Guardasigilli nasconde nel cilindro, ma soprattutto auspichiamo che voglia spiegare a noi e al Paese perché non lo abbia estratto prima. A meno che, come in verità temiamo, non si tratti di un altro annuncio inconsistente”.