L’impronta fu analizzata già nel 2007 dai Carabinieri del Ris che all’epoca ritennero fosse priva di creste potenzialmente utili per gli accertamenti dattiloscopici. Sulla presenza di sangue furono fatti due test, uno con esito dubbio e l’altro con esito negativo. Poi nel 2020 viene riconsiderata in un’informativa “è logico-fattuale che l’impronta sulla parete che l’impronta sulle scale appartenga all’assassino” da qui la nuova consulenza della procura di Pavia che la attribuisce ad Andrea Sempio il quale avrebbe potuto lasciarla perché frequentava la villetta come amico di Marco Poggi, fratello di Chiara. 

Ma nel giallo di Garlasco ricco di colpi di scena spunta di nuovo la figura di Stefania Cappa, cugina di Chiara, mai indagata. Una testimone si è fatta avanti oggi con i magistrati rivelando una confidenza: “Non erano in buoni rapporti, lei nutriva invidia e rancore verso la cugina”.

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