L’auto di Andrea Sempio arriva alle 15.30 del pomeriggio di ieri in caserma. A bordo con lui c’è la madre Daniela Ferrari. Sono venuti a Milano per svolgere alcune formalità burocratiche e riprendere i telefonini sequestrati ieri dai carabinieri durante le perquisizioni nelle loro abitazioni.  Dopo un’ora e mezzo l’uscita senza rilasciare dichiarazioni. Ieri per ore i carabinieri hanno setacciato le case di Voghera e Garlasco alla ricerca di materiale utile per ricostruire le abitudini dell’indagato e tracciare una sorta di profilo: appunti, diari, mail, chat. 

 

Una mole vastissima che dovrà ora essere analizzata insieme al materiale raccolto a casa dei due amici di Sempio, anche loro perquisiti due giorni fa. Gli inquirenti vogliono capire meglio in che rapporti erano con Chiara Poggi, uccisa 18 anni fa. Altri elementi utili all’indagine arriveranno dall’incidente probatorio che riparte oggi a Pavia e che verte sulla comparazione del DNA del 37enne con quello ritrovato sulle unghie della vittima. 

 

Ma prevede anche analisi generiche su reperti mai analizzati prima: da un frammento del tappetino del bagno di Chiara ad alcuni vasetti di yogurt. In un altro filone, si indaga sugli oggetti trovati nella roggia vicino alla casa di famiglia delle gemelle Cappa, non indagate, mentre tornano alla luce alcuni vecchi sms.

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