Svolta nel caso della morte di Andrea Prospero, il 19enne di Lanciano iscritto alla facoltà d’informatica dell’Università di Perugia trovato senza vita dopo avere ingerito alcuni farmaci nell’appartamento in via del Prospetto, lo scorso 29 gennaio, dopo 5 giorni di ricerche. “In due mesi e quindi in tempi abbastanza brevi riteniamo di avere individuato il possibile autore dell’aiuto al suicidio. Anche se ovviamente vale la presunzione di innocenza”: lo ha detto il procuratore di Perugia Raffaele Cantone facendo il punto sulle indagini relative alla morte dello studente universitario.
Un giovane della provincia di Roma è stato messo agli arresti domiciliari. “Istigazione o aiuto al suicidio” il reato contestato. “Un’indagine complicata – ha spiegato Cantone -, tassello: tutta fatta utilizzando i dati presenti sui cellulari e gli apparati informatici. Solo il primo tassello. L’indagine deve infatti continuare per comprendere poi tutta una serie di questioni che riguardano la presenza delle sim e di più cellulari. E soprattutto perché c’era l’utilizzo di questo appartamento da parte di un ragazzo che non sembrava non averne ragioni”.