Nuova perquisizione nella mattina di ieri, 15 luglio, in casa di Sebastiano Visintin nell’ambito dell’inchiesta sulla morte della moglie Liliana Resinovich. La notizia, diffusa dall’edizione online de Il Piccolo, è confermata dall’avvocato dell’uomo, Paolo Bevilacqua.
L’affilatura dei coltelli
Secondo il quotidiano, gli accertamenti disposti dalla pm Ilaria Iozzi, titolare del fascicolo, nell’appartamento di via Verrocchio si sono concentrati su tutti i macchinari, incluso un approfondimento sul loro consumo di energia elettrica, e il materiale in generale utilizzato dall’uomo per l’affilatura dei coltelli. Alla perquisizione era presente una delle componenti del collegio difensivo di Visintin.
L’avvocato Bevilacqua ha spiegato alla Tgr Friuli che l’indagato ha garantito, come sempre, la massima collaborazione. E ha precisato di non essere sorpreso della decisione di procedere ad una nuova perquisizione, ma dispiaciuto del fatto che la Procura stia rivisitando elementi già acquisiti in una precedente fase di indagine. Bevilacqua ha precisato che è la quarta volta che gli investigatori perquisiscono l’abitazione di Visintin.
I guanti in pile ed il maglione
Lo scorso 9 aprile, durante una perquisizione nella sua abitazione, i poliziotti avevano sequestrato un maglione di colore giallo, un paio di guanti in pile e oltre 700 arnesi tra coltelli, forbici e cesoie.
liliana resinovich con il marito (lapresse)
Tra gli obiettivi della Procura ci sarebbe la necessità di svolgere ulteriori verifiche sull’attività di arrotino che Visintin ha riferito di aver svolto la mattina del 14 dicembre 2021, giorno della scomparsa della donna, nel laboratorio di via Donadoni, ora non più nella sua disponibilità. Alla perquisizione hanno preso parte agenti della Squadra Mobile, della polizia scientifica e due consulenti della Procura.
Caso Resinovich (RaiNews)