Caso San Raffaele, la procura apre un’inchiesta conoscitiva

Per il momento il modello del fascicolo è il 45. Quello degli atti non costituenti notizia di reato e senza indagati

Un’inchiesta conoscitiva dopo la serie di criticità organizzative nel reparto cure intensive del San Raffaele di Milano, emerse durante il fine settimana di Sant’Ambrogio

La decisione dopo le prime verifiche da parte dei carabinieri del Nas e della Squadra mobile. Relazioni che vanno ad aggiungersi alla documentazione dell’Ispettorato del lavoro

A sollevare il caso erano stati i sindacati con una denuncia a firma della coordinatrice della Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu) dell’ospedale.

Nel documento si segnalava “il grave pericolo in cui si trovano i pazienti ricoverati” nella struttura e si allegavano una serie di e-mail intercorse tra i medici del reparto di Medicina alta intensità, admission room e cure intensive e la direzione sanitaria

Il motivo era l’impiego di infermieri di una cooperativa esterna per coprire i turni lascianti vacanti dai colleghi assunti dal nosocomio che però si erano licenziati. 

Personale che però non era in grado di svolgere il proprio lavoro. Un’impreparazione tale da fare decidere ai medici per il blocco degli ingressi dal pronto soccorso nei reparti ad alta intensità e il trasferimento dei malati già ricoverati. 

Un caos che ha portato le dimissioni dell’amministratore unico Francesco Galli e le pubbliche scuse del responsabile dell’area clinica Alberto Zangrillo

Or anche la procura vuole vederci chiaro.

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