La meningite è un’infiammazione acuta delle meningi, ovvero le membrane di rivestimento che avvolgono il cervello e il midollo spinale. Generalmente la patologia ha origine infettiva e può essere causata da virus, batteri o funghi. La forma causata da virus è più frequente e di solito meno grave. Più rara, ma dalle conseguenze molto più serie, anche fatali, è invece la meningite batterica. Affinché avvenga il contagio è necessario essere a contatto stretto e prolungato con la persona malata di una di quelle forme che sono potenzialmente contagiose. L’infezione viene trasmessa attraverso le goccioline di saliva che possono essere disperse tramite starnuti, colpi di tosse o mentre si parla. La meningite può colpire chiunque, ma è più frequente tra neonati e tra bambini nei primi anni di vita e nelle persone che hanno dei deficit del sistema immunitario.

Le cause

La meningite può essere causata da batteri, virus o funghi. Gli agenti batterici sono i più pericolosi e comprendono diverse specie. L’identificazione della specie batterica causa dell’infezione, tramite isolamento del ceppo dal liquido spinale, è l’unico metodo per agire in modo adeguato sia con il trattamento che con la prevenzione del contagio ad altri individui. I batteri principalmente responsabili per la meningite sono appartenenti a tre specie: neisseria meningitidis (meningococco), streptococcus pneumonie (pneumococco) e haemophilus influenzae (haemophilus).

Meningite virale

La forma virale, detta anche meningite asettica, è quella più comune, solitamente non ha conseguenze gravi e si risolve nell’arco di una decina di giorni. Uno degli agenti più diffusi della meningite virale è un virus appartenente al gruppo degli enterovirus, gli stessi che danno influenza gastrica.

Meningite batterica

La forma di meningite batterica, invece, è più rara ma estremamente più seria e può avere conseguenze fatali. Gli agenti della meningite batterica sono diversi e il più temuto, Neisseria meningitidis detto meningococco, è stato identificato per la prima volta nel 1887, anche se la malattia fu descritta nel 1805 nel corso di una epidemia diffusa a Ginevra. Solitamente, l’infezione batterica origina in un altro punto del corpo, da cui i batteri possono raggiungere le meningi attraverso il flusso sanguigno. La meningite può però anche svilupparsi da otiti o sinusiti o direttamente da un’infezione a livello cerebrale derivata da una frattura del cranio. La meningite batterica può insorgere in modo improvviso, accompagnata da febbri molto alte, mal di testa acuto e vomito. L’infiammazione provoca un accumulo di cellule infiammatorie nel liquor cerebrospinale, quindi un aumento della pressione all’interno del canale spinale e della scatola cranica.

I sintomi

La meningite solitamente è caratterizzata dai seguenti sintomi: rigidità nucale, febbre alta, mal di testa, nausea e/o vomito, convulsioni, sonnolenza. Nei lattanti si ravvisa un rigonfiamento nella fontanella anteriore.

Alcuni di questi sintomi nei neonati e nei bambini molto piccoli possono non essere evidenti. È bene quindi prestare attenzione a segnali come scarso appetito, irritabilità, sonnolenza e febbre, che possono indicare una fase iniziale di meningite.

La diagnosi

La diagnosi si effettua con un’analisi del contenuto del liquor e con una coltura batterica. Un intervento tempestivo può costituire l’unica possibilità per salvare la persona malata.

Come prevenire la meningite

Ci sono vaccini antimeningococcici che sono indicati nelle diverse fasce di età e in relazione a eventuali fattori di rischio connessi all’età e a patologie sottostanti che andrebbero effettuati. Solo nel caso di contatto stretto con una persona affetta da una forma di meningite batterica contagiosa è indicata l’assunzione di una profilassi. Il modo più efficace per proteggersi dalla meningite è la vaccinazione, perché questa fa trovare l’organismo pronto a combattere questa infezione con i suoi anticorpi. 

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