“Sammy Basso è stato anche testimonial dell’Associazione della Progeria americana. La scorsa settimana era in Giappone al convegno monidale della progeria. Ma la cosa più importante è che lui si è laureato in scienze biologiche con una tesi sulla sua malattia. Lo aspettavamo a Roma a novembre per il dottorato post laurea proprio nel mio laboratorio”. A parlare è il professor Novelli, genetista all’Università di Tor Vergata, intervistato da Gerardo D’Amico.

“La progeria colpisce una persona ogni 8 milioni di nati. È dovuta a una mutazione di un singolo gene che dà l’informazione per fare una proteina fondamentale che chiamiamo ‘lamina’, è la membrana che ricopre il nucleo delle cellule dove c’è il materiale genetico. La progeria è chiamata anche malattia dell’invecchiamento precoce: ragazzi di 14, 15 anni che si sentono vecchi di 80 anni con acciacchi e patologie dell’età matura ma con un cervello corrispondente all’età che hanno. Nel 2002 identifcammo le prime mutazioni di questo gene. A Sammy bambino vent’anni fa facemmo la diagnosi molecolare della malattia”.

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