Si è svolto questa mattina il tavolo tecnico dedicato al piano di sicurezza della Questura in vista delle esequie di Papa Francesco, previste sabato 26 aprile. Il tavolo si è aperto con una riflessione, che il Questore di Roma ha rivolto alla memoria del Pontefice, sull’esemplare impegno pastorale con le parole che lui stesso ha dedicato lo scorso 9 marzo al mondo del volontariato in occasione del Giubileo, celebrando “chi serve il prossimo senza servirsi del prossimo”.    

Nel corso della riunione è stato sviscerato il dispositivo di sicurezza pianificato per la gestione di “un evento non catalogabile nella grammatica dell’ordine pubblico”. Tra gli obiettivi, c’è garantire l’intimità della preghiera, contemperandola con la tutela dalle possibili minacce che siti affollati possono attrarre. Una proiezione a tre dimensioni della sicurezza è quella che andrà in campo per la sicurezza dell’evento, con la sorveglianza aerea assicurata dagli elicotteri delle Forze dell’ordine, quella terrestre a cura delle pattuglie “di superficie” e del sottosuolo, deputate al controllo delle stazioni della metropolitana, senza tralasciare l’elemento acqueo, con la Polizia fluviale impegnata nel pattugliamento e nella bonifica del tratto del fiume Tevere che lambisce la zona del Vaticano.

Cinque check-point, bazooka anti-drone e interdizione del sorvolo

Dispiegamento di contingenti della forza pubblica che si sovrappongono, conferendo ancora maggior efficacia ai piani securitari già in atto per il Giubileo. Assetti speciali anti-drone completano la traccia della sicurezza, unitamente alla interdizione del sorvolo che sarà attivata sull’area sovrastante lo Stato Città del Vaticano e i suoi confini, così come il cono che coprirà, con un raggio ampio, le zone interessate dalla traslazione della salma.

Le misure di sicurezza scatteranno già a partire dalla notte tra il 25 ed il 26 aprile, con la perimetrazione ed il presidio delle strade e l’attivazione dei check point utili al filtraggio e controllo dei fedeli. L’intera area urbana che insiste in territorio italiano a ridosso della Basilica di S. Pietro, con una geografia ampliata, sarà suddivisa in cinque diverse zone. Massima attenzione sarà rivolta ai corridoi dedicati all’approdo in Vaticano delle delegazioni straniere.

Il secondo round del dispositivo di sicurezza riguarderà l’ultimo step dell’ultimo viaggio di Papa Francesco per raggiungere la Basilica di Santa Maria Maggiore. Anche in questo caso, il tracciato pianificato, che incrocerà le principali vie del centro storico, sarà affidato al presidio di agenti che tuteleranno il transito del feretro, pur garantendo a quanti vogliano rivolgergli l’estremo saluto di farlo con compostezza e serenità. L’anello di sicurezza centrale, a ridosso dell’area di massima sicurezza di piazza S. Pietro, sarà interessato da attività di pattugliamento a medio ed ampio raggio con l’impiego dinamico di equipaggi delle Forze di polizia. Al mondo del volontariato sarà affidato il compito di integrare le liste di sicurezza con il presidio dei varchi e l’assistenza ai pellegrini.

Condividere.
Exit mobile version