Una messa in scena agghiacciante, studiata nei dettagli e degna di una maestra del thriller.
A organizzarla e a metterla in atto è stata, invece, una 51enne di di Castrolibero (Cosenza), Rosa Vespa, per celebrare quello che, nelle intenzioni della donna, era l’ingresso in casa del loro primo figlio, Ansel, tanto desiderato da lei e dal marito Aqua Moses, 43enne di origini senegalesi. In realtà, dentro la tutina azzurra in casa della coppia, i poliziotti della Squadra mobile hanno trovato Sofia, la bimba rapita a Cosenza, di appena un giorno di vita, che così è potuta tornare tra le braccia dei genitori dopo tre ore di angoscia e terrore.
Una “pantomima” l’ha definita il capo della Mobile Gabriele Presti, il fiocco azzurro sul portone e poi, in casa, palloncini colorati e tanti dolcetti sul tavolo attorno al quale erano radunati parenti e amici. La coppia è stata sottoposta a fermo per il sequestro della piccola.
Ma chi è realmente Rosa Vespa? Cosa si nasconde dietro il piano diabolico messo a punto per inscenare la finta nascita di suo figlio?
Una «valutazione psicologica» sulla donna “è rimandata agli esperti e in altra sede”, ha affermato il capo della Mobile, Gabriele Presti. La donna, interrogata dagli investigatori, “ha provato a mitigare giustificando il fatto con gravidanze che non erano andate a buon fine”. La polizia ora sta cercando di capire anche se ci sono stati altri tentativi dei due di mettere in atto un sequestro.
L’identikit della finta madre
Certo è che Rosa Vespa, 51 enne di Castrolibero con laurea in Architettura, ha programmato il rapimento. Entrava nella clinica dove era ricoverata la mamma di Sofia con i dolci, fingendosi una infermiera che andava a trovare le partorienti.
Poi, dopo aver rapito Sofia, la festa con i parenti, nella casa di Castrolibero, dove la donna e il marito sono stati arrestati. Quando sono intervenuti gli uomini della Squadra Mobile di Cosenza, Rosa Vespa teneva ancora in braccio la piccola e si mostrava felice di farla conoscere ai parenti. Tutti, in casa della coppia, sapevano di una gravidanza di Rosa che lei, pur sapendo di non poter avere figli, ha simulato per nove mesi sino allo scorso 8 gennaio quando, sul suo profilo social, annunciava: «Dopo tanta attesa il nostro miracolo è arrivato! Alle ore 20,00 di oggi è nato Ansel. Mamma e papà ti amano!».
neonata rapita (fb/iconsiglidellemamme)
La finta pancia e la gravidanza
La pantomima della finta gravidanza è riuscita perfettamente alla 51enne, tanto da aver convinto amici e conoscenti. Il pancione di Rosa era così evidente da far credere a tutti che fosse davvero incinta. La donna era talmente convincente da aver ingannato anche i vicini di casa e chi frequentava il palazzo di Castrolibero.
“Siamo tutti sconvolti. Nel nostro condomino le famiglie abitano da più di 40 anni e siamo una famiglia. Rosa è sempre stata una ragazza sana, vivace. Ha trovato l’amore con questo ragazzo bravissimo. Un gran lavoratore e molto rispettoso di tutti”, ha raccontato uno dei condomini della coppia che abita nello stesso stabile. “Per quello che so – ha dichiarato – lei ha sempre mostrato gli esiti delle ecografie, persino la morfologica. E non ha mai chiesto alla madre o alla sorella di farsi accompagnare alle visite mediche”.
L’inchiesta e i dubbi degli inquirenti
L’inchiesta giudiziaria procede rapidamente e intanto inquirenti e investigatori si chiedono: ci troviamo di fronte a una donna lucida o a una persona segnata da un qualche lutto, una genitorialità mancata, che ha profondamente turbato la sua psiche? I dubbi sono diversi, anche in merito al ruolo del marito, Acqua Moses, nel piano che ha portato al rapimento della piccola Sofia.
Gli agenti della Mobile e i Carabinieri hanno interrogato alcuni stretti congiunti della coppia italo-senegalese per ricostruire la vicenda. Alcuni elementi emersi suggeriscono l’ipotesi che l’uomo fosse all’oscuro di tutto, che fosse convinto che il neonato fosse il suo Ansel, diminutivo di Anselmo, in onore del padre di Rosa, storico edicolante di Cosenza.
L’ipotesi di una patologia psichica
Secondo gli esperti, il comportamento della donna potrebbe rientrare nel quadro di una grave patologia psichica nota come gravidanza isterica.
neonata rapita (FB/I consigli delle mamme)
Venerdì la convalida dei fermi
Dovrebbe svolgersi venerdì mattina l’udienza di convalida del fermo di Rosa Vespa e del marito Aqua Moses per il rapimento della neonata. Vespa si trova nel carcere di Castrovillari, mentre il marito in quello di Cosenza. I legali della coppia, gli avvocati Teresa Gallucci e Gianluca Garritano, sono in attesa di leggere gli atti e di incontrare i due in carcere per poter cercare di ricostruire l’accaduto.
“Abbiamo ricevuto una segnalazione che ci sembrava irreale – ha detto il capo della Squadra mobile di Cosenza Gabriele Presti – e a quel punto ci siamo attivati subito. Non abbiamo tralasciato alcuna segnalazione. Abbiamo operato a 360 gradi mettendo assieme le immagini delle telecamere di videosorveglianza con tutte le informazioni raccolte. Abbiamo sentito tante persone”. Dopo le 18.30 di ieri la Questura ha ricevuto una segnalazione che sembrava anche poco verosimile proprio per la gravità dell’accaduto: “neonata di un giorno rapita dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza”. A quel punto la macchina della Polizia si è attivata andando alla ricerca di ogni minimo dettaglio che potesse consentire di rintracciare la piccola”.
La mamma della piccola Sofia: grazie a tutti, ora vogliamo solo riposare
“Tutto a posto. Vogliamo solo riposare. Grazie a tutte le forze dell’ordine, ai cittadini, all’équipe medica del ‘Sacro Cuore’. Mi sto riprendendo”. Sono le uniche parole pronunciate dalla madre di Sofia, Valeria Chiappetta, all’uscita dalla clinica del ‘Sacro Cuore’, a Cosenza, da cui è stata dimessa oggi. La madre della neonata, a chi le ha chiesto se conoscesse Rosa, la donna arrestata per il rapimento della figlia, ha risposto: “No assolutamente. Non so chi sia”.