Nato a Udine l’8 marzo del 1938, Bruno Pizzul è stato giornalista sportivo della Rai per tanti anni. Ha raccontato 5 campionati mondiali, 4 europei. L’ultima partita dell’Italia da lui commentata per la Rai fu giocata a Trieste contro la Slovenia.
Pizzul fu assunto in Rai nel 1969 e l’anno seguente commentò la sua prima partita (Juventus-Bologna, spareggio di Coppa Italia). Dalla Coppa del Mondo del 1986 è diventato la voce delle partite della Nazionale ed è stato il telecronista delle gare degli Azzurri congedandosi nell’agosto 2002 (Italia-Slovenia 0-1). Aveva il rimpianto di non aver mai potuto raccontare un trionfo della Nazionale ai Mondiali. Il suo nome è legato anche alla conduzione di Domenica Sprint e poi della Domenica Sportiva.
Oltre al calcio e al canottaggio Bruno Pizzul ha commentato anche gli eventi di altri sport come il pugilato, il ciclismo, il tennis da tavolo, l’ippica, le bocce e la navigazione con barca a vela. Dopo il “ritiro” ha continuato a collaborare e a commentare le vicende calcistiche e sportive in generale, anche per Rainews24 nel 2014.
Sposato con Maria da moltissimi anni, ha avuto tre figli, tra cui Fabio Pizzul che ha seguito le orme del padre nel giornalismo per poi dedicarsi alla politica, e 11 nipotini. Non aveva la patente: “Guida mia moglie, la Tigre”, disse.
Gli inizi da calciatore
Amava il calcio e lo aveva anche praticato con discreti risultati, prima nella squadra parrocchiale di Cormons, la Cormonese, poi nella Pro Gorizia, alternando studio e attività sportiva. Divenuto calciatore professionista e buon centromediano, fu ingaggiato dal Catania nel 1958. Giocò anche nell’Ischia, Udinese e Sassari Torres, ma la sua carriera sportiva finì presto a causa di un infortunio al ginocchio.
Laureato in giurisprudenza, insegnò materie letterarie nelle scuole medie prima dell’assunzione in Rai per concorso.
La telecronaca che non avrebbe mai voluto fare e quelle più famose
Il 29 maggio 1985 era il commentatore TV della finale della Coppa dei Campioni quando ci fu la strage dell’Heysel. Disse: “È stata la telecronaca che non avrei mai voluto fare. Non tanto per un discorso di difficoltà di comunicazione giornalistica, ma perché ho dovuto raccontare delle cose che non sono accettabili proprio a livello umano”.
Tra le sue telecronache più celebri ricordiamo la finale di Italia ’90, il drammatico epilogo di USA ’94 con il rigore sbagliato da Roberto Baggio, e l’Europeo del 2000, concluso con la sconfitta in finale contro la Francia. Dopo il ritiro dalle telecronache ufficiali, Pizzul continuò a collaborare con varie trasmissioni e a prestare la sua voce per eventi e documentari legati al calcio.
Pizzul … al cinema
Pizzul ha interpretato sé stesso nel film comico del 1974 L’arbitro, diretto da Luigi Filippo D’Amico, con Lando Buzzanca e Joan Collins, e ha avuto un piccolo ruolo nella pellicola Fantozzi – Il ritorno (1996) con Paolo Villaggio. Nel 2004 è la voce narrante nonché “doppiatore” di San Gennaro nel film dei Ditelo voi Ventitré. Nel 2011 recita in un piccolo cameo del film Box Office 3D – Il film dei film di Ezio Greggio. Nel 2014 ha doppiato un cronista sportivo nell’adattamento italiano del film Pelé.
Il ritorno in Friuli
Negli ultimi anni era tornato a vivere nel suo Friuli. È morto all’ospedale di Gorizia a pochi giorni dal suo 87esimo compleanno.