“Oggi c’è bisogno di questa rivoluzione dell’amore” espressa dalla parabola del Buon samaritano. “Oggi, quella strada che da Gerusalemme discende verso Gerico – afferma papa Leone XIV nell’omelia della messa nella parrocchia di San Tommaso da Villanova -, è la strada percorsa da tutti coloro che sprofondano nel male, nella sofferenza e nella povertà; è la strada di tante persone appesantite dalle difficoltà o ferite dalle circostanze della vita; è la strada di tutti coloro che ‘scendono in basso’  fino a perdersi e toccare il fondo; è la strada di tanti popoli spogliati, derubati e saccheggiati, vittime di sistemi politici oppressivi, di un’economia che li costringe alla povertà, della guerra che uccide i loro sogni e le loro vite”. 

“Che cosa facciamo noi? – continua il Papa –  Vediamo e passiamo oltre, oppure ci lasciamo trafiggere il cuore come il samaritano? A volte ci accontentiamo soltanto di fare il nostro dovere o consideriamo nostro prossimo solo chi è della nostra cerchia, chi la pensa come noi, chi ha la stessa nazionalità o religione; ma Gesù capovolge la prospettiva presentandoci un samaritano, uno straniero ed eretico che si fa prossimo di quell’uomo ferito. E ci chiede di fare lo stesso”.  

“Vedere senza passare oltre, fermare le nostre corse indaffarate,l asciare che la vita dell’altro, chiunque egli sia, con i suoi bisogni e le sofferenze, mi spezzino il cuore. Questo -sottolinea – ci rende prossimi gli uni degli altri, genera una vera fraternità, fa cadere muri e steccati. E finalmente l’amore si fa spazio, diventando più forte del male e della morte”.

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