“Si registrano i primi decessi legati al caldo, purtroppo. E ci impongono la massima attenzione. Il sistema dei bollini rossi è importante, giusto fermare alcune attività lavorative a rischio”. Lo spiega al Messaggero il capo della Protezione civile Fabio Ciciliano, secondo cui “forse il sistema andrebbe rivisto, ripensando gli orari di lavoro, magari anticipando l’inizio alle 5 del mattino, sfruttando i periodi della giornata meno caldi”.

Un rider si disseta cercando refrigerio dal caldo in una via ombreggiata del centro in attesa di una chiamata, Milano (ansa)

“Rivedere i turni di lavoro”
“Anche in Italia ora dobbiamo aggiornare il modo di ragionare. I decessi che registriamo ci devono indurre a rivedere i turni di lavoro”, rimarca.
C’è poi il campanello d’allarme per gli incendi. “Tre regioni sono sprovviste di flotta aerea antincendio boschivo. Si tratta di una competenza regionale con il concorso nazionale del Dipartimento di protezione civile. 
 

Caldo - turisti in piazza di Spagna a Roma

Caldo – turisti in piazza di Spagna a Roma (ansa)

Dove non ci sono gli aerei per spegnere gli incendi
Queste regioni sono il Molise, l’Umbria e la Puglia – prosegue -. Le prime due non hanno mai fatto gare, la Puglia ha fatto tre procedure che però sono andate deserte. Dunque, sono senza elicotteri per spegnere gli incendi. 

Per le prossime settimane siamo preoccupati, siamo in una fase ascendente, di pre-allerta”.
 

Una persona cerca refrigerio dall’intenso caldo bagnandosi il volto con dell’acqua da una fontanella di piazza Castello, Milano (ansa)

Il caldo: il peggio deve arrivare
Nelle prossime settimane secondo Ciciliano “I giorni più difficili, per il caldo, devono arrivare. Sono molto preoccupato per il Giubileo dei giovani dal 28 luglio al 3 agosto a Roma. A Tor Vergata, in particolare, il 2 e il 3 agosto, rischiamo di avere centinaia di migliaia di ragazzi esposti alle temperature altissime di quel periodo senza che ci sia un angolo di ombra – evidenzia –

Il cerchio rosso sul 2 agosto per il Giubileo dei giovani
Abbiamo commissionato all’Esercito italiano l’acquisizione di decine di nebulizzatori che vengono usati normalmente per abbattere le polveri durante le demolizioni di palazzi. Questi ‘cannoni’ sparano a cento metri, dobbiamo capire quanti ne serviranno e come posizionarli”. 

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