
La ex Circumvesuviana in Campania si conferma la peggiore linea per i pendolari in Italia: 13 milioni di passeggeri persi in dieci anni, convogli senza climatizzazione, stazioni impresenziate e un orario ancora “provvisorio”.
A dirlo è la ventesima edizione del report Pendolaria di Legambiente che ha stilato la consueta classifica delle linee peggiori d’Italia. New entry del 2025 è la Sassari-Alghero, con quattro coppie di treni soppresse e un servizio quotidiano ancora inadeguato. Sempre in Campania, sulla Salerno-Avellino-Benevento la riapertura della stazione di Avellino è rimandata a giugno 2027.
Nel Lazio la Roma Nord-Viterbo ha registrato 8.038 corse soppresse nei primi dieci mesi del 2025, il dato peggiore degli ultimi tre anni, mentre la Roma-Lido continua a essere segnata da guasti frequenti.
Al Nord la Milano-Mortara-Alessandria, utilizzata ogni giorno da circa 19mila viaggiatori, accumula ritardi per il mancato raddoppio della linea. A questa si aggiungono le criticità del sistema ferroviario regionale e metropolitano del Piemonte, della Vicenza-Schio nel Nord-Est e delle Ferrovie del Sud Est.
In Sicilia “restano aperte ferite storiche” come la Catania-Caltagirone-Gela, interrotta dal 2011, e la Palermo-Trapani via Milo, chiusa dal 2013: collegamenti ferroviari fondamentali fermi da oltre un decennio.
Ma ci sono anche buone notizie. Sul fronte infrastrutturale sono state concluse le elettrificazioni delle linee Isernia-Guardiaregia, Montebelluna-Feltre-Belluno e Treviso-Montebelluna. Raddoppiata la Pistoia-Montecatini e quadruplicata la Genova Voltri-Sampierdarena. Tra le buone pratiche, è segnalato il successo del nuovo servizio Milano-Trento-Bolzano; a Firenze il progetto “Ti porta Firenze” che riduce i costi dell’abbonamento ai mezzi pubblici fino all’80%, con risparmi fino a 170 euro l’anno; a Bologna la riqualificazione in chiave di adattamento ai cambiamenti climatici di via Riva di Reno grazie al passaggio della linea rossa del tram. I